Venerdì 20 ottobre si è svolta un'assemblea pubblica, per la verità non molto pubblicizzata, promossa dall’Amministrazione Comunale di Nonantola e dall’AUSL di Modena dal titolo accattivante: “La riorganizzazione della rete e le modalità di accesso ai servizi dell'Azienda USL di Modena”, il cui esito però risulta meno accattivante per i cittadini di Nonantola, visto che si traduce nella chiusura definitiva del servizio CUP/SAUB di Nonantola a partire dal prossimo 1 novembre.
Le politiche dei tagli lineari e del definanziamento delle risorse sulla sanità programmato dagli ultimi Governi, ha infatti indotto l'AUSL di Modena, su indicazione della Regione Emilia Romagna, a ridimensionare i servizi amministrativi territoriali. Tale scelta si traduce nella chiusura dei servizi CUP/SAUB in diversi Comuni (quelli che non sono sedi di Case della Salute, salvo casi particolari), fra cui Nonantola. Ai cittadini, a seconda delle prestazioni richieste, viene proposto l’accesso ai servizi di prenotazione unicamente attraverso internet, telefono, fax, farmacie oppure recandosi fisicamente a Bomporto o a Castelfranco. Quest’ultima soluzione sarà una scelta obbligata per prestazioni riferite ai nuovi nati, ai nuovi residenti, ai cittadini stranieri, alla continuità pediatrica, viaggi all'estero e per le informazioni dirette.
In altre parole, l'unicità del servizio CUP/SAUB, che costituiva la presenza fisica nel territorio dell’AUSL, aperto a tutti i cittadini con uguali modalità, si frammenterà in diversi canali, la cui accessibilità varierà a seconda delle disponibilità economiche, delle dotazioni e delle conoscenze tecnologiche di ciascuno e dalla disponibilità delle farmacie nei territori. La diversificazione e la varietà di accessi potrebbe essere un vantaggio per tutti se ciò non si traducesse, per Nonantola, nella chiusura dello sportello CUP/SAUB. L'assenza di uno sportello pubblico sul nostro territorio finirà inevitabilmente per penalizzare i soggetti più deboli.
Ancora una volta i tagli di risorse al Servizio Sanitario, che nulla hanno a che vedere con la giusta lotta agli sprechi e alla corruzione, si traducono in impoverimento dei servizi pubblici territoriali e nella progressiva limitazione di accesso alle cure per i cittadini che, nonostante il diritto alla salute garantito dalla Costituzione, si trovano costretti sempre più spesso, anche nella nostra Regione, a ricorrere al privato, se le risorse economiche glielo consentono. Tagli di risorse che però non riguardano le spese militari, che in Legge di bilancio vengono aumentate di 800 milioni per un capitolo che da solo raggiunge i 25 miliardi.
Il gruppo consiliare Sinistra Italiana e ART.1 - MDP di Nonantola pensa che sia un errore sostituire, invece che integrare, la presenza diretta del pubblico nella sanità con la tecnologia, il privato e a volte il volontariato. Pensiamo sia un errore politico e culturale non comprendere l'importanza della presenza fisica dei luoghi della salute con i propri operatori pubblici nei territori; sia un errore sottomettere la salute alle logiche del mercato. È giusto combattere gli sprechi e la corruzione, ma a centro di tutto deve essere e rimanere la salute del cittadino. A Nonantola, comune di quasi 16.000 abitanti, è necessario garantire un polo sanitario degno di questo nome, con uno sportello multifunzione con operatore che si interfacci in modo diretto con i cittadini, presso il quale accedere a tutte le prestazioni amministrative, nessuna esclusa.