La sera del 4 marzo uno tsunami elettorale ha ridisegnato la situazione politica italiana, cambiando profondamente i pesi politici e la distribuzione del voto, sia dal punto di vista sociale che territoriale. Prima coalizione è risultata il centrodestra a trazione leghista; primo partito il Movimento 5 Stelle. Nessuno dei due con la maggioranza necessaria per governare.
È stato un collasso del centrosinistra nelle sue differenti espressioni e, con il crollo del PD, crollano anche i governi nelle diverse forme assunte in questi ultimi anni, da Monti a Gentiloni. Il voto ha punito l'ottimismo di maniera sfoggiato dal PD in campagna elettorale, rivelatosi lontano dai problemi veri dei cittadini, ma non ha nemmeno premiato la proposta di Liberi e Uguali, letta probabilmente come una variante di quella del PD, priva di una progettualità autonoma alternativa all'esistente. A ciò si aggiunge una campagna elettorale fatta a mani nude e senza risorse, condotta sotto il falso ricatto del voto utile, con una nuova formazione politica che ha avuto uno scarso mese di tempo per farsi conoscere.
Anche Nonantola ha seguito l'onda che ha attraversato il Paese: Lega e M5S crescono molto, il PD passa dai 4.400 voti del 2013 a 2.900 del 2018, Liberi e Uguali ottiene 500 consensi a fronte dei 300 di Sinistra Ecologia e Libertà nel 2013. La lettura di questi dati ci fa dire che anche dalle nostre parti, le cosiddette "zone rosse", nulla è più scontato.
La contendibilità dei governi dei nostri territori non è più solo un rischio, ma una concreta possibilità. Questa circostanza, se sottovalutata, potrebbe riservare "sorprese" alle prossime elezioni amministrative del 2019.
Il messaggio chiaro che gli elettori ci hanno consegnato è che il centrosinistra, come lo abbiamo conosciuto finora, è finito.
Che fare adesso?
Noi di Liberi e Uguali pensiamo di dover ripartire proprio da chi si è espresso per una sinistra rinnovata. Non ci chiuderemo in un recinto, né ci rifugeremo nella nostalgia del passato. Siamo convinti di poter costruire il futuro combattendo per superare le disuguaglianze, operando una radicale discontinuità delle politiche sul lavoro, sulla scuola, sulla sanità, sulla sostenibilità ambientale.
Per questo crediamo sia necessario, anche a livello locale, costruire insieme ai cittadini un’idea di Nonantola vivibile, bella, sicura, solidale. Crediamo sia fondamentale riaffermare che i servizi pubblici sui nostri territori non siano sostituibili con forme di sussidiarietà verso il privato o con deleghe al pur importante mondo del volontariato. All’indebolimento dei servizi pubblici fondamentali che, lasciati con poche risorse dallo Stato, non sono più in grado di dare risposte efficaci alla povertà in aumento (a sua volta generatrice di insicurezza), occorre rispondere con una chiara reazione da parte dei nostri Comuni. Non bastano più né le vecchie formule politiche, né i bilanci in ordine. Servono invece progetti ambiziosi che trasmettano empatia, sicurezza, che accendano condivisione e passione. Il voto consegna anche ai nostri territori l'esigenza di aprire un confronto aperto per ridisegnare, con cittadini, associazioni e istituzioni una nuova idea di comunità che dia senso al vivere qui e ora. In un mondo che pare essere al collasso non basta più l'agenda del buon governo. Entrare nel XXI secolo significa farsi portatori di un'idea di mondo, di un progetto nuovo e aperto dove trovino spazio i sogni e la costruzione di futuro.