RICONVERSIONE ECOLOGICA DELL’ECONOMIA E SVILUPPO SOSTENIBILE: ANCHE A NONANTOLA È POSSIBILE!
Equità sociale e lotta alle diseguaglianze passano attraverso il cambiamento dei paradigmi che sostengono lo sviluppo economico, indirizzandoli alla riconversione ecologica e alla sostenibilità ambientale. A livello locale è possibile agire intervenendo sul patrimonio infrastrutturale, con miglioramenti della dotazione ambientale e delle attrezzature ecologiche.
Servono politiche integrate con la Regione per:
- Sostituzione delle fonti fossili con fonti rinnovabili sui tetti dei capannoni
- Miglioramento dei sistemi di depurazione delle acque che eviti di immettere in rete sostanze dannose alla salute
- Abbattimento delle emissioni intervenendo sui processi produttivi con le migliori tecnologie
- Risanamento degli ambienti di lavoro per garantire la salute di chi lavora e di chi abita esternamente
Perché il lavoro sia “sicuro” per tutti, il Comune e l’Unione devono istituire un Tavolo dell’Economia che discuta sul tema del cosa produrre, come produrre, per chi produrre, improntando la riconversione del sistema produttivo all’innovazione e ricerca e intervenendo sul sistema di regole e di relazioni.
AGRICOLTURA
Occorre affrontare il tema della sua riconversione ecologica: colture e allevamento intensivi hanno modificato il paesaggio e l’utilizzo massiccio della chimica ha peggiorato la qualità dell’aria, dell’acqua e dei terreni. Con la coltivazione biologica e l’allevamento improntato al benessere animale e alla sicurezza alimentare anche a Nonantola è possibile fare agricoltura di qualità e la presenza di un soggetto economico “speciale” come la Partecipanza Agraria può dare un grosso contributo.
TURISMO
La produzione agricola di qualità e la valorizzazione del paesaggio determineranno effetti positivi anche sul turismo a Nonantola. La costruzione di una rete sinergica fra eccellenze architettoniche e culturali (abbazia, torri, musei), tappe storiche della comunità nonantolana (Partecipanza, villa Emma, lotta partigiana), beni naturalistici (Torrazzuolo, zone umide, Partecipanza) porterà alla fruizione dei suoi prodotti enogastronomici con un’offerta ampia di servizi (percorsi ciclo pedonali, strutture ricettive, servizi di accompagnamento, accessibilità ai musei) gestiti anche in collaborazione con il Volontariato.
ECONOMIA CIRCOLARE
Occorre passare dall’economia lineare, basata sull’estrazione continua di materie prime, sul consumo di massa e sulla produzione di rifiuti, all’economia circolare, basata sul principio di riduzione dello scarto, sulla differenziazione delle fonti di approvvigionamento e sull’allungamento della vita del prodotto. Occorre promuovere: riduzione, recupero e riciclo dei “rifiuti”, sinergie fra i diversi gestori, messa in rete dei centri per il riuso, esperienze produttive locali legate al riciclo di plastica, carta e vetro accordi di filiera sottoscritti da aziende, associazioni, Comune.
ECONOMIA SOLIDALE
Occorre superare la fase dell’elaborazione culturale avanzando proposte concrete nel quadro di un modello sociale economico e culturale improntato a principi di eticità e giustizia, di equità e coesione sociale, di solidarietà e centralità della persona, di tutela del patrimonio naturale e legame con il territorio.
Come ambiti di intervento proponiamo:
- l’abitare solidale, coniugando il recupero edilizio all’adeguamento degli spazi di vita; attraverso lo Sportello Sociale e il Volontariato, si deve lavorare per un incontro domanda e offerta che concili i diversi bisogni e offra servizi inclusivi alle persone;
- promozione a livello di Unione del Sorbara, di un Distretto Sociale che metta in rete soggetti economici, consumatori e gruppi di acquisto.