Lo scorso 11 maggio abbiamo presentato un’interrogazione consiliare per capire quali progetti e quali strategie la nostra Amministrazione avesse in cantiere per affrontare la difficile situazione prodotta dall’emergenza sanitaria sul sistema educativo e come essa intendesse muoversi per supportarne la ripartenza sul nostro territorio.
Con le nostre domande intendevamo portare informazioni in Consiglio Comunale per aprire un dibattito sui problemi sollevati dal covid-19, sia quelli che riguardano gli aspetti didattici in senso stretto, sia quelli quelli legati all’adeguatezza delle strutture scolastiche, per poi cercare la risposta strategica adeguata che il nostro Comune dovrebbe mettere in campo. A nostro modo di vedere, l’Amministrazione Comunale dovrebbe infatti essere il soggetto proponente di una risposta, condivisa con le istituzioni educative, all’altezza della sfida che ci siamo trovati ad affrontare.
Sulle risposte ricevute non riusciamo ad esprimere né consenso né dissenso, ma semplicemente sconcerto per il disarmante vuoto di idee e di progetti e per la rinuncia dell’Amministrazione a giocare un ruolo attivo per il governo dei problemi aperti dalla pandemia.
Entrando nel merito, scopriamo infatti con rammarico che a Nonantola non c’è un rapporto positivo fra Istituto Comprensivo (scuola) e Amministrazione. Tanto è vero che mentre a Bomporto e Ravarino, con un diverso approccio, le istituzioni scolastiche e l’Amministrazione costruiscono insieme ipotesi percorribili, a Nonantola per non “ledere l’autonomia decisionale delle scuole” restiamo in attesa (di cosa?) e ci proponiamo casomai di “copiare” le soluzioni dai nostri vicini. Portiamo il massimo rispetto per la reciproca autonomia delle istituzioni, ma l’assoluta separatezza rappresenta, a nostro avviso, un danno per la collettività. La proposta di costituire un "comitato tecnico" può essere interessante per superare velocemente questo stato di cose negativo, anche se ne andrebbero definite le funzioni.
Per la fascia di età 3-6 anni, nell'attesa di protocolli operativi, nulla è stato fatto in merito alla ricognizione e alla riorganizzazione degli spazi e utilizzo di spazi verdi appositamente adeguati per le attività educative.
Sulla possibilità di ragionare a livello di Unione del Sorbara su sperimentazioni e progetti per i centri estivi ci viene ricordato che siccome “i servizi educativi non sono ancora stati trasferiti in Unione”, allora non si può fare nulla. Non viene presa in considerazione neanche l’ipotesi di un confronto fra i Comuni vicini, né la possibilità di un loro intervento diretto.
Sul tema dei trasporti scolastici apprendiamo che non è stata avviata una riflessione nemmeno sui possibili scenari per la riapertura a settembre, in attesa di “indicazioni operative” da parte di non meglio specificati soggetti. A nostro avviso tale riflessione avrebbe dovuto essere già stata fatta e pensiamo inoltre che vada avviato fin da subito un confronto serrato con la Regione per rendere gratuito il trasporto scolastico, così come promesso in campagna elettorale dall’attuale maggioranza che governa la Regione.
Infine, il rapporto con le società sportive per la ripresa delle attività viene burocraticamente liquidato con il rinvio ai protocolli emanati dal Governo e dalla Regione. Il mondo dello sport a Nonantola meriterebbe certamente una maggiore attenzione e considerazione.
Non nascondiamo la nostra preoccupazione per il quadro che emerge dalle non-risposte che ci sono state date e assicuriamo che non c'è volontà polemica nelle nostre osservazioni, ma solo il desiderio di sollecitare risposte e dare un contributo positivo alla soluzione di problemi veri. Siamo dispiaciuti per i toni, a volte arroganti, a volte indispettiti, che vengono usati nella risposta all’interrogazione presentata dal gruppo consigliare Nonantola Progetto 2030. Nel merito delle questioni che abbiamo posto avvertiamo, nelle (pseudo) risposte ai problemi che abbiamo sollevato, elementi di burocratizzazione che ingessano e non aiutano la ricerca di soluzioni, anzi tendono al rinvio, all'attesa, ad un temibile immobilismo.
Saremmo contenti di essere smentiti dai fatti e poter rivedere il nostro Comune, come lo è stato negli anni passati, positivamente coprotagonista con altre istituzioni dell’organizzazione del territorio, dei servizi e dei processi educativi. Per questi obiettivi noi ci siamo, pronti a dare il nostro contributo.