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Non siamo d’accordo

Nei primi sei mesi di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2020, è più che raddoppiato il numero di migranti e rifugiati morti durante il tentativo di raggiungere l’Europa via mare.

Il rapporto dell’OIM (Organizzazione Internazionale Migrazioni dell’ONU), racconta di un dramma umanitario che tra gennaio e giugno ha portato alla morte almeno 1.146 persone, più del doppio dei morti nello stesso periodo del 2020.

Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite, il numero dei migranti che attraverso le rotte marittime ha tentato di raggiungere l’Europa e’ aumentato del 56%. La rotta del Mediterraneo centrale tra Libia e Italia è stata la più mortale, con 741 vittime accertate. Il numero effettivo dei morti potrebbe essere molto più alto poiché diversi naufragi non vengono segnalati e altri sono difficili da verificare, mentre le ONG hanno avvertito che l’assenza di navi di ricerca e soccorso governative, in particolare nel Mediterraneo centrale, rende più pericolosi i viaggi dell’ultima speranza.

Tutto questo mentre i lager libici continuano a riempirsi ed a disattendere i più elementari diritti umani.

Secondo l’OIM nei primi sei mesi del 2021 poco più di 20.500 persone sono sbarcate in Italia ma altre 15.700 sono state intercettate e riportate indietro dalla Guardia Costiera libica e rinchiuse in campi dove vengono private della libertà e sottoposti a torture e stupri. Respingimenti effettuati dalla Libia per procura, dal momento che il diritto internazionale vieta agli Stati europei di effettuarli. La condotta della Guardia Costiera è a dir poco agghiacciante: manovre che fanno capovolgere le imbarcazioni dei migranti, guardiacoste che filmano la scena anziché soccorrere le persone finite in mare, che sparano alle imbarcazioni che inseguono facendo annegare i migranti ed altre crudeltà.

I centri di detenzione informali che prima erano gestiti dalle milizie, ora sono stati integrati nel sistema della direzione per il contrasto all’immigrazione illegale del governo libico, che ha promosso addirittura chi gestiva quei luoghi informali, ora diventati luoghi ufficiali di detenzione.  Tale scelta peggiora ulteriormente le cose e incarna la complicità europea nei crimini libici.

Con il voto a favore del rinnovo del finanziamento degli accordi di cooperazione con la Libia, di giovedì 15 luglio scorso, la Camera dei Deputati – con la nobile eccezione di 34 deputati tra M5S, LeU, +Europa e Pd – ha deliberatamente votato di finanziare con denaro pubblico il sostegno a chi in modo sistematico viola i diritti umani e la vita. Decidendo di chiudere gli occhi, si è persa l’occasione per cambiare passo sul tema delle migrazioni, per esempio attraverso la cooperazione tra gli Stati membri della UE, la sperimentazione di vie d’accesso legali e corridoi umanitari, l’istituzione di una missione di soccorso di carattere istituzionale. Esprimiamo delusione, rabbia e profondo sdegno per questo voto che volta le spalle alla società civile impegnata e di fatto rinnega tutte le Convenzioni internazionali a tutela dei diritti umani.

Partito Democratico – Circolo di Nonantola

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