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“(…) la caserma può rimanere dove oggi è collocata fino al 31/12/2023 e non vi è da parte dell’Amministrazione ancora alcun progetto di investimento su nuova costruzione”. Era l’agosto del 2018 e così rispondeva la Sindaca, senza nascondere la propria irritazione verso chi osava disturbare il manovratore con futili questioni, a un’interrogazione del consigliere Panzetti. Già a suo tempo (ottobre 2018) avevamo sottolineato che le certezze ostentate, con una buona dose di supponenza, non avevano basi solide e infatti, neanche tre anni dopo, ecco che il quadro rassicurante si scontra con la dura realtà dei fatti: nel giugno del 2021, per effetto di uno sfratto esecutivo, la Stazione dei Carabinieri di via Salvo D’Acquisto cessa la propria attività a Nonantola e viene aperto un front office provvisorio in via Natale Bruni, con funzioni e orari ridotti.

Il tema è tornato alla ribalta dopo la presentazione di un Ordine del giorno nel Consiglio Comunale del 28 luglio scorso da parte di Forza Italia, dove viene evidenziata quanto sia indispensabile e prioritaria la realizzazione di una nuova Stazione dei Carabinieri. L’Ordine del giorno indica due modalità per realizzarla: o direttamente dall’Amministrazione con risorse proprie oppure attraverso un project financing con un partner privato, dopo aver verificato presso la Corte dei Conti l’ammissibilità della spesa, visto che il Comune si sostituirebbe al Ministero degli Interni nella costruzione della Stazione. Tutti i gruppi consigliari hanno espresso voto favorevole, ad esclusione di Nonantola Progetto 2030 che si è astenuta, per il semplice motivo che non risulta chiaro… chi paga.

Nonantola Progetto 2030 è sempre stata favorevole al mantenimento della Stazione dei Carabinieri sul territorio, quindi sono fuori luogo i richiami, più o meno paternalistici, alla collaborazione o all'importanza del tema. Ognuno si assuma le responsabilità delle scelte fatte o non fatte nel corso dell’attuale e della precedente legislatura: non è il primo servizio territoriale che Nonantola perde negli ultimi anni, pensiamo per esempio alla fine che ha fatto il CUP. Nonantola Progetto 2030 riconosce la necessità, per la sicurezza dei cittadini, che il Comune si faccia parte attiva e crei le condizioni affinché le Forze dell'Ordine presenti sul territorio abbiano sedi idonee e luoghi adeguati per svolgere la loro funzione, ma non con assunzioni di impegni – anche di spesa – unilaterali, come si legge nell’Ordine del giorno. Da troppo tempo abbiamo chiesto l’apertura di un tavolo permanente con la Prefettura, l’Amministrazione e il Consiglio Comunale che affrontasse in maniera efficace e duratura sia il problema della collocazione della Stazione, sia quello della ripartizione degli oneri fra i vari soggetti, così da addivenire ad un accordo di programma soddisfacente per tutti. Invece, viene sottoposto al Consiglio Comunale un Ordine del giorno che impegna il Comune ad “avviare uno studio di fattibilità per realizzare direttamente la stazione a proprie spese e/o attraverso un project financing con un costruttore privato, dopo aver verificato l’ammissibilità di questa operazione da parte della Corte dei Conti”! Su questo specifico punto abbiamo espresso la nostra perplessità, anche in considerazione della discussione precedentemente svolta sull’assestamento di bilancio che esprimeva un quadro poco rassicurante per il nostro bilancio comunale!

Tuttavia, a chi ci richiama ad essere “più propositivi”, ecco alcune indicazioni di lavoro: perché non avviare un ragionamento sulla “Casa dei tre Comuni” di via Provinciale est, edificio di proprietà pubblica attualmente inutilizzato che necessita di opere di ristrutturazione, per il suo recupero a nuove funzioni, coinvolgendo l’Arma, la Prefettura, i Comuni proprietari, i cittadini e il Politecnico di Milano che aveva già presentato nel 2019 un interessante progetto di recupero dell’edificio? Molti sarebbero i vantaggi: recupero di un edificio di pregio, nessun consumo di nuovo suolo, valorizzazione delle aree circostanti, utilizzo di tecnologie innovative, possibilità di attirare le risorse statali del programma di rinnovo del patrimonio infrastrutturale dell’Arma, finalizzato alla costruzione di nuove caserme di proprietà e denominato ‘Casa del Carabiniere 2030’.

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Nonantola: presto in Consiglio le varianti urbanistiche per il polo logistico delle Gazzate e il per il centro produttivo/commerciale Fondo Consolata

Nel marzo scorso avevamo chiesto, con una lettera aperta, che l'Amministrazione non procedesse all'insediamento di nuove attività economiche ad elevato impatto ambientale prima della formazione e della discussione del nuovo Piano Urbanistico Generale. Ci riferivamo a due grandi insediamenti urbanistici che a nostro avviso avrebbero provocato pesanti ripercussioni negative per tutta la collettività: il polo logistico delle Gazzate e l'insediamento produttivo/commerciale della Consolata. Il primo, su un'area di 140 mila mq posta a sud di via Zuccola, prevede un grande polo dedicato alla logistica conto terzi su gomma con 70 baie di carico e 1.400 passaggi mensili di camion che si riverseranno sul punto più critico per la mobilità nonantolana. Il secondo interesserà un'area di oltre 90 mila mq posta fra il fiume Panaro e la rotatoria Modena con insediamenti commerciali e produttivi collocati fuori dal perimetro della tangenziale. Entrambe le zone sono state interessate dall'alluvione del dicembre 2020.

Non solo a questa nostra richiesta non è stata data risposta, ma nemmeno si è aperto un dibattito pubblico che coinvolgesse la comunità di Nonantola su scelte così impattanti per il territorio. Con i privati, invece, si è già concluso un accordo di prevendita per i terreni del polo logistico e i due progetti sono in avanzato stadio di definizione. Il Consiglio comunale di Nonantola, finora tenuto ai margini dei processi decisionali, sarà chiamato, nei prossimi mesi, a votare le varianti urbanistiche necessarie alla loro realizzazione.

Va ricordato che il Consiglio comunale di Nonantola, nella seduta del 15 giugno u.s. ha approvato una mozione che impegna l'Amministrazione comunale a fornire, in allegato alle varianti urbanistiche, una stima dei loro “costi nascosti” dovuti alla perdita dei servizi ecosistemici che il suolo impermeabilizzato non è più in gradi di fornire. Un ettaro di terreno agricolo o naturale assorbe infatti circa 90 tonnellate di carbonio, è in grado di drenare 3.750.000 litri d’acqua e, se coltivato, può sfamare 6 persone per un anno. Consumare suolo significa perdere produzioni agricole, produzione di legname, sequestro e stoccaggio del carbonio, qualità degli habitat, impollinazione, regolazione del microclima, rimozione del particolato e dell’ozono, disponibilità di acqua, regolazione del regime idrologico. In altre parole significa perdere ecosistemi che oggi svolgono gratuitamente questo servizio e quindi per noi un costo economico che l'ISPRA (istituto del Ministero per l'Ambiente) valuta in 100 mila euro annui per ettaro perduto: una perdita di 1,3 milioni di euro all'anno per i progetti sopra descritti.

Se al tema del consumo di suolo si aggiunge l'ulteriore criticità evidenziata da ARPAE (agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia) che già oggi classifica Nonantola come zona “hotspot” (superamenti dei limiti di legge di PM10 o NOx) per l'inquinamento da polveri sottili, ci rendiamo conto che i due progetti, con la loro mole di traffico aggiuntivo in particolare sulla via Nonantolana (fino al 15% di incremento secondo le stime della Provincia di Modena), non potranno che aggravare una situazione già critica, la nostra, con ulteriori rischi per la salute della nostra comunità.

Per tutte queste ragioni, le associazioni e le liste firmatarie ribadiscono la loro ferma contrarietà alla realizzazione di queste opere e chiedono al Consiglio comunale di evitare responsabilmente trasformazioni urbanistiche contrarie agli obiettivi dello sviluppo sostenibile, della riduzione dell'inquinamento atmosferico, della riduzione del consumo di suolo, della tutela dell'ambiente e della mitigazione del cambiamento climatico.

Le liste civiche firmatarie: Movimento 5 Stelle Nonantola, Nonantola Libera, Nonantola Progetto 2030, Una mano per Nonantola e le associazioni firmatarie: Comitato Ambiente è Salute - Nonantola, Comitato cittadini alluvione Nonantola, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta Modena, Giunchiglia-11, Iniziativa Nonantolani, Legambiente Nonantola, nanoGAS, Rinascere APS.