Comunicato stampa congiunto dei gruppi consigliari Nonantola Progetto 2030, Nonantola Libera e Movimento 5 Stelle.
Lo scorso 30 novembre il Consiglio comunale di Nonantola ha esaminato il bilancio di previsione 2024 con annesso il programma triennale di programmazione economica (Documento Unico di Programmazione) predisposto dalla Giunta, rinviandone l’approvazione, come prevede la norma, al prossimo 21 dicembre.
Nonostante questo bilancio sia particolarmente importante sul piano politico trattandosi del bilancio di fine mandato per questa Amministrazione, constatiamo, ancora una volta, che è mancato sia un confronto preventivo con le forze sociali ed economiche, sia un’analisi prospettica e programmatica di quanto lascerà in eredità quest’Amministrazione. I Gruppi consigliari non hanno potuto incidere sulle proposte dell’organo esecutivo, potendo intervenire solo a posteriori sulla valutazione e non sull’elaborazione delle proposte.
Se il Consiglio comunale viene di nuovo mortificato nella sua funzione di indirizzo, anche la società civile, i cittadini, le forze sociali, le associazioni di categoria, il volontariato ed i cittadini vengono esclusi da qualsiasi forma di confronto, evitando sistematicamente ogni tipo di incontro pubblico, di ascolto e finanche di comunicazione, fatti salvi gli obblighi di pubblicazione stabiliti dalla legge, come se la redazione del bilancio del Comune fosse un impegno puramente amministrativo e che non riguardi invece tutta la comunità. Ribadiamo che la chiusura a ogni tipo di confronto, a maggior ragione su questioni strategiche fondamentali, sia una scelta politica precisa, un modo di concepire il funzionamento dell’ente mirato ad indebolire le forme di partecipazione democratica e decisionale.
Nel merito del quinto e ultimo documento di programmazione economica della legislatura, insieme alla riproposizione di alcune scelte condivisibili (come la lotta all’evasione fiscale, il nuovo asilo nido delle Casette, la retromarcia sulla decisione di costruire la Stazione dei Carabinieri a spese dell’ente locale spostando l’impegno economico nel futuro), la Giunta ci consegna un quadro programmatico complessivamente incolore, quasi di “ordinaria amministrazione”, da cui è difficile ricavare un progetto organico per il futuro del nostro paese.
Preoccupa, in primo luogo, la tendenza a lasciare in eredità alla prossima Amministrazione un forte indebitamento (quasi 7,5 ML), con mutui principalmente a tasso variabile (con interessi che oggi superano il 4%), necessari a portare a compimento cantieri già aperti o di prossima apertura (palazzo comunale, laboratori musicali per le scuole medie, asilo nido, recupero di palazzo Sertorio, secondo stralcio del terminal bus), ma senza un accertato quadro delle risorse economiche future. Sottolineiamo che una più attenta gestione del debito e azioni di rinegoziazione, se fatte a tempo debito, avrebbero potuto contenere sostanzialmente i costi dell’indebitamento.
Evidenziamo poi il contenimento della spesa in campo sociale, narrato come mantenimento dell'importo di spesa degli anni precedenti, che però non considera l’aumento della richiesta di servizi, come ad esempio il trasporto scolastico per i ragazzi diversamente abili, l’aumento della richiesta di ore di sostegno negli istituti del nostro territorio e l’aumento generale del costo dei servizi.
Altrettanto preoccupa l’assenza di previsioni di investimento sulle azioni prefigurate nel PUG per il raggiungimento degli obiettivi strategici di rigenerazione, consumo zero di suolo, transizione energetica. Nel Documento di Programmazione tali obiettivi non sono menzionati in maniera sostanziale ed innovativa, il tema della messa in sicurezza del territorio è declinato in forma generica senza indicare precise azioni, mentre il tema della qualità ambientale si riduce a nuove piantumazioni e alberature che, pur condivisibili, in assenza di altre azioni sono assolutamente insufficienti.
Forse siamo noi che non riusciamo a leggere fra le righe, forse è la forma tecnico-burocratica dei documenti di bilancio che non consente di rappresentare le intenzioni progettuali, ma perché allora non cercare forme di relazione e di discussione con il Consiglio comunale e, soprattutto, con i cittadini per rendere trasparenti le volontà, gli indirizzi, le scelte un’Amministrazione, espressione e rappresentanza della comunità?