Con l'assemblea pubblica dello scorso 21 gennaio, i gruppi consigliari Nonantola Progetto 2030, Movimento 5 Stelle e Nonantola Libera, insieme ad associazioni, circoli e singoli cittadini avevano deciso di avviare un percorso aperto a tutta l'area progressista per costruire un programma di governo orientato ai temi della sostenibilità ambientale, alla coesione sociale e alla partecipazione dei cittadini. Negli ultimi giorni, Nonantola Libera prima e il Movimento 5 Stelle poi, hanno deciso di porre fine, secondo noi prematuramente, al percorso che avrebbe dovuto prendere forma. Dalle dichiarazioni ufficiali di entrambi i gruppi, risulterebbe che la questione discriminante sia un diverso modo di intendere il concetto di “area progressista”, che a loro avviso non dovrebbe includere le forze di maggioranza che hanno retto l'attuale amministrazione.
Siamo stati i primi a criticare, anche duramente, l’attuale amministrazione, che a nostro giudizio ha abbassato la qualità del governo, ha indebolito la rete dei servizi territoriali e ha depotenziato gli organismi di partecipazione, ma non possiamo ignorare che su una scelta impattante per il territorio e per la cittadinanza come quella del polo logistico, le questioni da noi sollevate hanno prodotto un'efficace dialettica, anche nella maggioranza, al punto che la proposta avanzata dalla Giunta, nonostante l'appoggio della destra, è stata respinta dal Consiglio Comunale.
Non è un solo un dato numerico, ma è soprattutto una questione politica e culturale: sono l'idea dello sviluppo sostenibile del territorio, dei presidi di democrazia e di partecipazione che sono assolutamente alternative al progetto propugnato dalla destra, che vorrebbe superare il Patto costituzionale che lega i cittadini allo Stato. Un'idea che può essere vincente solo allargando l'area delle forze progressiste in un'ottica di inclusione, superando posizioni preconcette e personalistiche e uscendo dall'angustia di un localismo riduttivo e poco lungimirante.
Idee che possono essere vincenti solo se tutti facciamo lo sforzo di comprendere che la politica è fatta di fatica, di studio e di ricerca della mediazione, del compromesso e della sintesi fra idee e istanze diverse. Nessuna polemica quindi, ma prendiamo atto che il cammino è faticoso, il sentiero aspro e alla fine ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Di certo noi non siamo ipocriti: vediamo e sappiamo bene che c’è chi alle critiche, anche aspre e dure, non ha risposto con la politica, magari alzando il livello della dialettica, ma con querele. Certo vediamo che c’è chi si è chiuso a riccio privilegiando le logiche personalistiche e amicali al confronto politico, ma la vicenda del polo logistico ci fa sperare che qualche spazio per il confronto potrebbe esserci: è l'aspettativa che anche a Nonantola la nuova segreteria nazionale del partito porti ad un cambio d'atteggiamento anche a livello locale.
Nulla è però dato per scontato: non ci appartengono né i no a priori, né i sì ad ogni costo, né la “comfort zone” di una posizione identitaria, magari gratificante in termini elettorali. Riteniamo però che sia responsabilità anche nostra proporre, ascoltare, discutere e cercare una sintesi programmatica e metodologica per riprogettare la Nonantola del futuro. Volevamo e vogliamo lanciare una sfida positiva nell’area progressista per affrontare il necessario cambiamento e costruire, con coraggio e lungimiranza, la Nonantola della conoscenza, della cultura, della bellezza, del lavoro buono, della partecipazione, dell’equilibrio uomo-ambiente, della coesione sociale, della valorizzazione delle Istituzioni. Nonantola Progetto 2030 è aperta al confronto di idee, nella chiarezza dei programmi e delle proposte, nella coerenza delle persone che dovranno realizzarli e nel rilancio delle forme e degli strumenti della partecipazione, proiettati verso la Nonantola del 2050.