Vogliamo condividere con i cittadini la registrazione della seduta della Commissione Programmazione e uso del territorio, ambiente, sviluppo economico e sostenibile, lavori pubblici, patrimonio, mobilità e sostenibilità. I punti discussi sono molti, tutti di grande interesse per il territorio di Nonantola, la maggior parte inseriti in discussione dietro nostra sollecitazione e finalmente portati in discussione in Commissione dopo insistenti richieste. Per l'importanza degli argomenti trattati, abbiamo chiesto che questa seduta fosse aperta al pubblico, ma abbiamo ottenuto il fermo diniego da parte del Presidente della Commissione. Purtroppo, la prima parte della registrazione e gli ultimi quattro minuti non sono stati resi disponibili.
Questi i punti all'ordine del giorno:
Proposta di variante al Piano particolareggiato Fondo Consolata (0:00:00);
Attraversamenti pedonali e segnaletica orizzontale e verticale integrativa (0:48:00);
Piano Urbanistico Generale (1:04:55);
Scuola Don Beccari (1:29:40);
Scuola di musica (2:02:59);
Piazza Liberazione (2:23:08);
Palazzo sede della municipalità (2:28:47);
Palestra scuole medie Dante Alighieri (2:46:25);
Varie ed eventuali.
Due parole per spiegare l'inizio della registrazione video: causa un problema tecnico i primi quaranta minuti della discussione non sono stati registrati. Quando il Presidente si è accorto del problema, ha proposto ai relatori di ripetere gli interventi. Da qui la proposta di alcuni consiglieri, poi accolta, di ripetere solo una breve introduzione all'argomento e di procedere con la discussione.
Quando il Presidente della Regione Emilia-Romagna, nel fare il resoconto a otto anni dal terremoto del 20 maggio 2012, ha affermato che il 95% della ricostruzione è stato completato e ha indicato il 2022 come traguardo per la conclusione dei lavori di ricostruzione, il nostro pensiero è corso subito a Palazzo Salimbeni, sede della nostra municipalità, grande incompiuta delle opere colpite dal sisma.
Ci chiediamo come sia stato possibile, dopo otto anni, finire in quel 5% di comuni ritardatari. Riteniamo oramai quasi impossibile che possa essere rispettata la data del 2022, visto che nemmeno il minimo segnale di inizio lavori è visibile, né per quanto riguarda il Palazzo sede del Comune e di tutti i servizi amministrativi, né per quanto riguarda l'area ex-nido Perla Verde, destinata a nuova sede dei servizi culturali. Un ritardo costoso sia economicamente (in termini di affitti dei locali per gli uffici comunali), sia socialmente (viene meno un luogo di identità per la comunità), sia culturalmente (un'intera area del centro storico rimane sostanzialmente inagibile).
Sia nella passata legislatura, che in quella attuale abbiamo più volte chiesto all'Amministrazione di aprire una discussione pubblica sulla rifunzionalizzazione del palazzo municipale, ottenendo sempre la stessa risposta: la discussione con i cittadini è già stata fatta! Dove e quando non è dato sapere. Visto il ritardo con cui stiamo facendo i conti, chiederemo ancora, ostinatamente, all'Amministrazione un'informativa al Consiglio Comunale e ai cittadini sullo stato di avanzamento del progetto di ricostruzione.
Palazzo Salimbeni deve ritornare ad essere al più presto sede prestigiosa e punto di riferimento per la nostra comunità. Il suo recupero è di vitale importanza per dare ai cittadini un riferimento che alimenti coesione, sviluppi identità e dia senso allo stare insieme della comunità. Iniziare subito con la ricostruzione sarebbe anche utile al rilancio dell'economia locale, colpita dall'emergenza sanitaria.
La riapertura del Palazzo Municipale deve rappresentare non solo il ritorno alle funzioni istituzionali e amministrative, ma anche l’apertura di un luogo speciale per i cittadini. Proponiamo di attrezzare al suo interno un URBAN CENTER, ossia uno spazio adibito a centro di tutta l’attività di informazione e comunicazione dell’Amministrazione Comunale, un luogo reale - e non solo social - della trasparenza e della partecipazione, dove i cittadini possano prendere conoscenza di atti e progetti riguardanti il disegno urbanistico del paese, i suoi servizi e le sue dotazioni, accedere alle informazioni riguardanti la qualità ambientale e trovare spazi per i processi partecipativi.
La Senatrice ha voluto ringraziare la città di Nonantola con una lettera dove sottolinea, con parole semplici e chiare, il fondamentale contributo dell'intera comunità all'episodio di Villa Emma, mostrando, ancora una volta, la sua grande intelligenza. Questo il testo della lettera:
Sig. Sindaco, Consiglieri e cari abitanti,
molti di voi sono figli e nipoti del coraggio, della solidarietà e della civiltà di cui è maestra la vostra città. Io avrei potuto essere uno di quei bambini, non più protetti dai genitori. La vostra città fu anche madre e padre per loro.
Sono orgogliosa di essere una di voi. Se sarà la bellezza a salvare il mondo, voi, a cui mi associo con piacere da oggi, avrete un bel posto in prima fila.
La cittadinanza è un passaggio sentimentale, un abbraccio stretto tra la città e la nuova arrivata. È qualcosa che resta mentre, per fisiologia democratica, cambiano gli attori della politica locale.
Ancora grazie a voi, con grande rispetto al presente, onore al vostro passato,
Sono passati sei mesi della nuova consigliatura, ma sono ancora pochi gli atti assunti dall’attuale Amministrazione che mettano in evidenza quale Nonantola si voglia costruire nei prossimi anni. Nel frattempo abbiamo assistito – sbigottiti – a “confronti” poco concilianti fra assessori (alla scuola e all’ambiente) su questioni fondamentali riguardanti la visione e le funzioni della scuola pubblica e a scontri interni al PD per la nomina dei propri rappresentanti nelle commissioni consigliari.
Il bilancio di previsione 2020 può essere l’occasione per mettere in campo un cambiamento di metodo e di merito. Noi della lista Nonantola Progetto 2030 avanziamo le nostre proposte.
La nostra analisi a sei mesi dalle elezioni
Se il tema della sostenibilità ambientale comincia a fare capolino, fin troppo timidamente, persino nella Legge di Stabilità Nazionale, a Nonantola ci troviamo con il CEAS (Centro di Educazione all’Ambiente e alla Sostenibilità) senza più dimora né operatore, a seguito del recente pensionamento della responsabile che lo ha retto per oltre trent’anni. Ancor più preoccupante, Nonantola, insieme ad altri tre comuni dell’Unione del Sorbara, non ha partecipato al bando regionale per il nuovo PAES (Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il clima), che dovrebbe adottare azioni incisive per la lotta ai cambiamenti climatici.
Sono trascorsi più di dieci anni dall’inizio del percorso di elaborazione del nuovo strumento Urbanistico Generale, che dovrebbe aggiornare il vecchio Piano Regolatore del 1997, ma ad ogni nuova legislatura sembra si debba ricominciare sempre tutto daccapo, con nuovi incarichi e nuovi costi, non fosse altro che la recente – pessima – Legge Urbanistica Regionale impone a tutti i Comuni di adottare il nuovo strumento entro il primo gennaio 2021 e giocoforza Nonantola dovrà essere pronta per quella data. Ricordiamo che, nel frattempo, le previsioni edificatorie presenti nel vecchio PRG potranno avere immediata realizzazione, il che significa per Nonantola la perdita di 27mila metri quadri di territorio agricolo (se verrà approvata la variante urbanistica dello scorso aprile), con buona pace del consumo zero di suolo.
Poche settimane fa è stato frettolosamente approvato il Documento triennale di Programmazione Economica, senza la presentazione, da parte del Sindaco, delle linee strategiche che dovrebbero caratterizzare l’azione amministrativa per gli anni 2019-21 e senza l’opportuno approfondimento ed arricchimento da parte dei consiglieri comunali, che non hanno avuto adeguato spazio di studio e di confronto.
A quasi otto anni dal terremoto, nonostante da tempo si dica che le risorse sono garantite, non è ancora chiaro quanto ci vorrà per ridare alla nostra comunità una sede municipale consona, unitaria e con funzioni ben definite, condivise, innovative e al passo con i tempi; altrettanto non sappiamo quando si concretizzerà il nuovo polo culturale. Nel frattempo, è bene ricordare che il pubblico paga fior di migliaia di euro per gli affitti delle diverse sedi dove sono dislocati i servizi comunali.
La palestra delle scuole medie non è ancora stata consegnata nè all’uso delle scuole, nè alle società sportive che ne fanno uso, a causa degli incredibili ritardi nell’esecuzione dei lavori.
Il bilancio 2020: un’occasione da non sprecare
Sappiamo bene che non esiste la bacchetta magica per risolvere i tanti problemi di un Comune, anche perché le risorse a disposizione, sia umane che economiche, nel corso di questi anni si sono progressivamente ridotte. Ma uno scatto in più, sia in termini di idee e progetti, sia in termini di relazioni più trasparenti ed efficaci con i cittadini, è doveroso richiederlo, pena la sfiducia generalizzata nel governo pubblico. Non vorremmo che, passate le elezioni, si ricominciasse con l’azione amministrativa incolore che ha caratterizzato la passata legislatura e che ha impoverito i tratti, da sempre distintivi, di una comunità vivace ed accogliente come quella nonantolana.
Nonantola Progetto 2030 si è costituita proprio per cercare risposte più avanzate ed inclusive, dandosi uno spazio di proposta e azione ampio e lungo: se per noi i primi passi della nuova Amministrazione targata PD e Una Mano per Nonantola sono deludenti, pensiamo anche che si debba cogliere l’occasione della prossima sessione di bilancio 2020 per mettere in campo un cambiamento di metodo e di merito. A nostro avviso, questo primo bilancio dovrà indicare sia le linee di indirizzo della prima parte della legislatura, che operare scelte precise e concrete che diano avvio alla loro realizzazione. Servono scelte e contenuti coerenti con una impostazione progettuale che guardi al futuro e mettano al centro le politiche sulla sostenibilità ambientale, economica, sulla formazione, sull’urbanistica, sulla cultura e sulla coesione sociale.
Siamo sempre pronti al confronto con tutti e ribadiamo sia la nostra collocazione di sinistra nell’area del centrosinistra, sia il valore propositivo e programmatico della nostra opposizione in consiglio comunale, che non è mai pregiudiziale, ma di merito. La concretizzazione dei progetti necessari alla comunità sarà la bussola che guiderà la nostra azione politica e amministrativa e determinerà il nostro atteggiamento nei confronti delle scelte che verranno effettuate dall’attuale maggioranza.
Le nostre proposte per il 2020
Un nuovo metodo di governo che, lasciate alle spalle le logiche personalistiche, attivi meccanismi di partecipazione collettivi, dal coinvolgimento costante del consiglio comunale nelle scelte di indirizzo, al dotarsi di strumenti istituzionali per la comunicazione e l’informazione dei cittadini. Proponiamo l’attivazione di:
un giornalino del Comune;
un’applicazione per smartphone per le comunicazioni con l’Amministrazione;
un rinnovato sito web del Comune;
nuove consulte e Consigli Comunali aperti “tematici”.
Cominciare insomma a costruire un sistema di relazioni informative e consultive che coinvolgano i cittadini e aiutino l’Amministrazione a prendere le decisioni.
Destinare parte dei 100mila euro recuperati dal bilancio Geovest all’assunzione di due figure addette alla pulizia del territorio, che intervengano costantemente soprattutto sui luoghi e spazi più critici (Parco della Pace e centro storico).
Avviare percorsi di ascolto dei soggetti sportivi di Nonantola per costruire un nuovo progetto di gestione in funzione della futura gara di assegnazione degli impianti, con l’obiettivo di recuperarne la loro funzione sociale.
Avviare, con l’ASL e il Distretto del Sorbara, la riprogettazione dell’attuale struttura, facendo le necessarie modifiche e recuperando a funzione sociale gli spazi non più utilizzati o adibiti ad altre finalità (per esempio l’ex sede del Consorzio di bonifica), per allargarne le funzioni a:
medicina di comunità e di gruppo incentrata sulla collaborazione fra medico di famiglia, pediatra di base, personale infermieristico ed assistenti sociali;
punto di continuità assistenziale e di pronto di intervento attivo 24 ore su 24;
rafforzamento del Centro Diurno, che nelle dimensioni attuali risulta assolutamente inadeguato rispetto alla domanda territoriale.
Iniziare a lavorare seriamente sul nodo di Navicello, costruendo insieme ai Comuni limitrofi un progetto di viabilità che contempli anche spazi dedicati al trasporto pubblico e alla mobilità ciclabile e risolva in modo definitivo la congestione stradale fra Nonantola e Modena, interessando i Comuni dell’Unione del Sorbara, Modena e la Provincia. Il progetto proposto dal Comune di Modena non ci sembra essere la soluzione adatta.
Mettere in sicurezza il tratto di via di mezzo fra il sottopassaggio della tangenziale fino alla rotonda “Borsari”, coinvolgendo nel progetto i cittadini di Casette.
Riordino urbanistico di viale Rimembranze e di via Provinciale est dalla fine della ciclabile di via Larga fino alla zona Eurospin, con l’obiettivo di abbattere le barriere architettoniche e rivedere il piano dei parcheggi, per creare zone sempre più ampie dedicate alla mobilità dolce e alla relazione.
Aprire subito un dibattito pubblico su:
il progetto di ristrutturazione di palazzo Salimbeni;
le funzioni che torneranno nella sede municipale;
l’organizzazione del nuovo Polo Culturale presso l’ex-nido Perla Verde.
Occorre poi individuare uno spazio pubblico adibito a centro di informazione e comunicazione dell’Amministrazione Comunale (sull’idea dell’Urban Center del Comune di Bologna) e sede delle consulte consigliari e civiche.
Ampliamento degli spazi nei cimiteri delle frazioni e del capoluogo;
Realizzare uno spazio da adibire a sala del commiato, per porgere l’ultimo saluto anche in forma laica.
Finanziamenti alle scuole per attivare progetti interculturali dando respiro, oltre la scuola di italiano (oggi affidata in appalto), a politiche che superino la prima fase dell’accoglienza.
Costruzione del Piano Urbanistico Generale, da realizzarsi con un percorso aperto ai cittadini, per ridisegnare il territorio di Nonantola e le sue relazioni urbanistiche con il resto del distretto e della città di Modena, partendo dal lavoro già fatto nel 2010;
Sollecitare i proprietari a recuperare gli edifici oggi in situazione di degrado con azioni di incentivo che consentano di superare definitivamente la fase del post-terremoto, soprattutto nel centro storico;
Ricucire, attraverso percorsi ciclo-pedonali sicuri il Centro storico alle sue zone limitrofe, dal Parco della Pace alla Pieve, dagli impianti sportivi alla ex-cantina sociale.
Rilanciare il Patto dei Sindaci, con l’adozione di un nuovo PAES, più avanzato negli obiettivi di superamento del consumo di combustibili fossili e di sostenibilità energetica;
nuove piantumazioni e la creazione di aree di mitigazione climatica;
potenziare l’azione verso Rifiuti Zero e la riduzione progressiva di rifiuti a smaltimento;
ridefinire e ricollocare il CEAS come centro propulsore delle attività formative ed informative.
Finanziamento di un Settembre pedagogico 2020 in applicazione del protocollo appena approvato tra i Comuni del Sorbara;
lavorare per la riduzione progressiva delle tariffe per trasporto scolastico;
intervenire in maniera omogenea con gli altri Comuni del Sorbara sul sistema educativo 0/6 anni per ampliarne ed arricchirne l’offerta pedagogica, anche con la riduzione delle rette.
Se ci fosse Pietro Ingrao, oggi sarebbe qui nei cortei, nelle piazze a gridare insieme ai giovani. Per il clima, sì. Ma ben sapendo quale politica serva e modelli economici globali hanno condotto la terra sull'orlo di un collasso. Se ci fosse Pietro, insieme ad Enrico, sarebbero lì a parlare di un futuro possibile, tutto attuabile nelle possibilità dei giovani che devono studiare, acquisire conoscenze per leggere la Storia del pianeta, dei suoi popoli, dei capi che hanno usato il potere come strumento per arricchire chi lo era già e accontentarsi di briciole per i loro popoli.
Ci manchi Pietro, proprio oggi 27 settembre 2015 ci hai lasciato soli e sparpagliati e, come diceva Laura, senza un partito, degno di questo nome.
A pochi mesi dall’insediamento della giunta comunale di Nonantola abbiamo assistito, prima increduli, poi allibiti, ad uno scontro tutto interno tra l’Assessore alla Pubblica Istruzione e l’Assessore all’Ambientee all’Urbanistica su una questione che ritieniamo di vitale importanza, ossia il ruolo del servizio pubblico nella formazione dei cittadini.
Ad un articolo apparso sulla stampa locale, dove l’Assessora Elena Piffero illustrava e promuoveva la scelta da lei operata e descritta in un suo libro di recente pubblicazione di “educare i propri figli tra le pareti domestiche scegliendo, consapevolmente, di non mandarli a scuola” (il cosiddetto unschooling), ha risposto l’Assessore Enrico Piccinini precisando che “tale idea della formazione rappresenta un’opinione personale” e “una filosofia educativa nella quale l’Amministrazione non si riconosce”.
In coerenza con il nostro programma elettorale, dove affermiamo che “la conoscenza deve tradursi in un diritto a una scuola pubblica, per tutti e di tutti, che promuova e diffonda gli scambi culturali fra diverse identità, etnie e religioni”, Nonantola Progetto 2030 condivide le contestazioni mosse dall’Amministrazione alla propria Assessora, la quale non mandando i figli alla scuola di tutti e scegliendo per essi un’educazione chiusa nel ristretto ambito familiare denota sfiducia nella scuola pubblica, compiendo una scelta elitaria ed individualista, mentre i principi costituzionali di eguaglianza e di parità dei diritti imporrebbero a chi gestisce la cosa pubblica di operare per il consolidamento dei sistemi di protezione collettiva.
Se con il comunicato dell’Amministrazione si ritiene di aver risolto il conflitto politico-culturale tra assessori, altrettanto ci sentiamo di chiedere alle forze politiche che sostengono l’attuale giunta (Partito Democratico e lista civica Una Mano per Nonantola) se sia sufficiente derubricare a fatto personale una questione di tale rilevanza.
Può bastare l’apparente retromarcia dell’Assessora, che pur rinnovando fedeltà al programma politico della coalizione di governo, conferma le sue posizioni personali e, conseguentemente, legittima una concezione della formazione privatistica e familistica che sfiducia il ruolo del servizio pubblico?
A nostro giudizio la contraddizione fra l’impianto politico-culturale enunciato dall’Assessore alla Pubblica Istruzione e l’atteggiamento, pur rispettose della legge, dell’Assessora all’Ambiente, rimane irrisolta. Inoltre, nell’idea espressa dall’Assessora sul ruolo dell’istruzione e del servizio pubblico, noi rileviamo una doppiezza preoccupante: poiché la medesima è responsabile di deleghe di estrema importanza (ambiente e urbanistica), dobbiamo aspettarci sorprese analoghe (cioè la prevalenza del privato sul pubblico) anche sulle questioni di sua diretta competenza?
Le contraddizioni emerse in seno all’attuale giunta sollecitano ulteriori riflessioni in merito alle modalità con cui le forze di maggioranza ed il Sindaco procedono alla composizione del governo locale. Quali requisiti il Sindaco, sostenuto dal Partito Democratico e dalla lista Una Mano per Nonantola, ha preso in considerazione nel momento in cui ha assegnato le deleghe per la gestione della cosa pubblica? Hanno tenuto conto dei possibili effetti sull’azione di governo di convinzioni personali così poco inclusive? L’attuale assetto di giunta è in grado di risolvere tali contraddizioni?
Per Nonantola Progetto 2030 la valorizzazione della scuola pubblica, la tutela dei beni comuni, la sostenibilità ambientale, la pianificazione urbanistica costituiscono questioni non negoziabili, così come riteniamo essenziale la funzione del pubblico senza se e senza ma, senza doppiezze o retropensieri.
A tre anni dall’inizio dei lavori di riqualificazione di piazza Liberazione, a cantiere ancora aperto, rimangono ancora irrisolti una serie di problemi, primo fra tutti quello dell’accessibilità e della fruibilità dei cittadini di una parte vitale del centro storico di Nonantola, siano essi bambini in passeggino, cittadini in bicicletta o persone con limitate capacità motorie come gli anziani o i disabili.
È infatti evidente come le pavimentazioni utilizzate su gran parte della piazza (sassi arrotondati e cubetti irregolari in pietra), rendano difficili gli spostamenti sia a piedi che ai mezzi su ruota, mentre i dislivelli fra la piazza e i portici impediscono i normali spostamenti in carrozzina.
Per ricostruire la lunga vicenda il nostro Gruppo Consigliare ha presentato un’interrogazione all’Amministrazione comunale, da cui è emerso che in fase progettuale, al di là del rispetto delle norme di legge generali, l’Amministrazione abbia sottovalutato gli effetti di tale pavimentazione sulla piena accessibilità di una piazza centrale per la nostra comunità, né abbia riconsiderato il progetto quando, durante la lunga fase di cantiere, sono emerse a più riprese le criticità, in particolare per i cittadini con difficoltà motorie. Questo a nostro avviso è stato un grave errore, perché il superamento delle barriere architettoniche non è solo una questione di misure o rispetto delle distanze di legge, ma è anche il saper coniugare l'azione pubblica al rispetto dei diritti di tutti, partendo proprio dai soggetti più deboli e svantaggiati.
Se da un lato vanno osservate le indicazioni della Soprintendenza, altrettanto esse vanno ridiscusse e adeguate, insieme alle previsioni progettuali, quando le stesse, in fase di realizzazione, evidenzino un'incongruità con gli obiettivi principali. Invece, per la nostra Amministrazione “… non si intende disatteso l’obiettivo dell’abbattimento delle barriere architettoniche, così come previsto dalla normativa vigente”, per cui i cittadini, disabili o no, sono avvertiti: se la prendano con la legge e non con l’Amministrazione!
Nella risposta dell'Amministrazione – a nostro avviso molto "burocratica" – cogliamo infine un ulteriore limite nella sua azione, ossia l'insufficiente (a dir poco) controllo esercitato dal settore Lavori Pubblici durante i lavori di ricostruzione della piazza. Ci chiediamo come sia possibile che, nonostante le numerose segnalazioni fatte dai cittadini durante la lunghissima fase di cantiere, non si sia corsi ai ripari modificando il progetto e reindirizzando i lavori.
Quante volte i cittadini hanno evidenziato che la pavimentazione era troppo ruvida? Come mai ci si è accorti dei problemi dei dislivelli solo a lavoro praticamente ultimato? Perché ad opere consegnate escono esalazioni maleodoranti dai tombini? Chi seguiva per l’Amministrazione il cantiere e con quale frequenza lo sorvegliava? Certo, ora si può e si deve intervenire, per esempio con una levigatura antiscivolo su ampie porzioni della pavimentazione, costruendo le rampe d’accesso mancanti e rendendo funzionanti i sifoni nei tombini, ma non era meglio farlo prima, anche solo per contenere gli ulteriori costi?
È passato esattamente un anno dall’inizio del cantiere per l’ampliamento della palestra della scuola media Dante Alighieri di Nonantola e ancora non è possibile sapere con certezza quando potranno riprendere le attività sportive che si svolgevano al suo interno. Per ricostruire questa lunga vicenda, il nostro Gruppo Consigliare ha presentato al Sindaco un’interrogazione, dalla cui risposta sono emerse alcune informazioni a nostro avviso allarmanti.
Apprendiamo infatti che i lavori nel cantiere non sono proseguiti con regolarità, ma piuttosto a singhiozzo e mai per più di due mesi consecutivi. Se si possono giustificare le fisiologiche interruzioni dovute al maltempo, quello che risulta incomprensibile è la sospensione di quattro mesi, a cantiere aperto e richiesta dal Comune, in attesa dell’“ottenimento della necessaria autorizzazione antisismica”, formulata in integrazione rispetto al progetto originale da parte del “servizio sismico unionale”.
La risposta dell'Amministrazione, invece di fornire spiegazioni esaustive fa peraltro sorgere ulteriori domande: perché si è assegnato un appalto sulla base di un progetto mancante di autorizzazione antisismica? Quali garanzie sulle capacità tecniche della ditta e sulla sicurezza dell'opera può dare un progetto esecutivo che non contempli all'origine l'ottemperanza alle norme antisismiche? Perché i lavori del cantiere, dopo l'ottenimento dell'autorizzazione, sono stati successivamente sospesi per ulteriori sei settimane, questa volta su richiesta del soggetto collaudatore, “che richiedeva di rivedere le tecniche di aggancio delle piastre di acciaio funzionali al miglioramento sismico”? Opere da rivedere perché il lavoro non era stato eseguito a regola d'arte o perché si sono manifestate delle disfunzioni? Se i lavori, da circa un anno, procedono per sospensioni e revisioni, dobbiamo addebitare questo percorso accidentato alle carenti capacità esecutive delle ditte appaltatrici, oppure alle insufficienze tecnico-organizzative del settore Lavori Pubblici del Comune?
Abbiamo infine chiesto quale sia la data presunta della fine dei lavori di ampliamento della palestra, ma non ci è stata data una risposta chiara: ci assicurano che la ditta appaltatrice dovrebbe completare il suo compito entro la fine di settembre (a calendario scolastico già iniziato), ma ci informano anche che i lavori non si concluderanno in quella data, mancando ancora parti della copertura, tribune e sistemi antincendio. Con queste informazioni nessuno è in grado di fare una previsione sui tempi di operatività della palestra, ma da questa vicenda si evidenzia con chiarezza quanto sia debole la capacità di intervento e di controllo del Comune per il progressivo impoverimento dei servizi dell'Area Tecnica e dei Lavori Pubblici e l'insufficiente presidio politico da parte dell'Assessorato.
Lo scorso 30 luglio il Consiglio Comunale di Nonantola, su nostra proposta, ha approvato un ordine del giorno in cui si chiede al Parlamento italiano di non convertire in legge il cosiddetto "decreto sicurezza bis" perchè mette in contrasto la legislazione italiana con quella internazionale. Si chiede anche al Governo di promuovere a livello europeo la revisione del Trattato di Dublino e alle forze politiche di indicare una linea politica alternativa a quella dei "porti chiusi" in accordo con il piano "Global Compact on Migrations" messo a punto dall'ONU.
L'ordine del giorno è stato approvato a maggioranza, con il voto contrario del Movimento 5 Stelle e di Forza Italia.
Grazie a tutti i cittadini di Nonantola che ci hanno sostenuto e votato. La nostra strada non finisce qua, faremo opposizione responsabile orgogliosi dell'8,5% ottenuto. Vogliamo augurare buon lavoro al Sindaco Federica Nanetti e al nuovo consiglio comunale.