Pubblichiamo un aggiornamento sui dati dell'indice di incidenza di nuovi casi settimanali di covid-19 a Nonantola, messo a confronto con lo stesso indice per la provincia di Modena, l'Emilia-Romagna e l'Italia, indice riferito a una popolazione di 100 mila abitanti.
Sono numeri estremamente preoccupanti, che come Nonantola Progetto 2030 abbiamo segnalato alla Conferenza dei capigruppo (l'organismo consultivo del Comune cui partecipano i capigruppo di ciascun gruppo consigliare, presieduta dal presidente del consiglio comunale, cui partecipa anche il Sindaco) già da martedì 16 febbraio, quando l'incidenza era ancora inferiore ai 400 casi settimanali per 100 mila abitanti. Oggi, dopo soli 12 giorni, l'incidenza è salita a 737 nuovi casi settimanali per 100 mila abitanti, un valore più che doppio di quello di Modena.
Una nuova richiesta convocazione urgente della Conferenza dei capigruppo è stata rinnovata lunedì 22 febbraio, (inoltrata da Nonantola Progetto 2030, Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Nonantola Libera, cui si è associato anche il capogruppo di Una Mano Per Nonantola), richiesta rimasta lettera morta fino a sabato 27 febbraio quando la Presidente del consiglio Ferri, ammettendo che "la situazione è delicata" ha finalmente convocato la Conferenza dei capigruppo per martedì prossimo, 19 giorni dopo l'ultimo incontro, con buona pace dell'urgenza.
Vista la riluttanza dell'Amministrazione a discutere nelle sedi appropriate della preoccupante situazione dei contagi, giovedì 25 febbraio abbiamo pubblicato i nostri dati, chiedendo all'AUSL se la situazione di Nonantola non richiedesse interventi specifici e continueremo a farlo fino a quando l'incidenza dei contagi rimarrà così alta.
Vedremo cosa ci dirà martedì la Sindaca, visto che con un post sui social ci informa che "il contatto con ASL è frequente, anche quotidiano quando ce n'è bisogno". Rimane a nostro avviso inaccettabile che queste informazioni non vengano condivise con i consiglieri comunali e con i cittadini.
Primo incontro lunedì 22 febbraio 2021 ore 21 - La rotta del Panaro, l'alluvione di Nonantola e della Fossalta: rischio idraulico del nodo di Modena, corridoi ecologici e animali fossori, il ruolo di prevenzione delle politiche urbanistiche
Intervengono:
Paolo Mignosa - Università di Parma: Il rischio di allagamento del territori della pianura modenese
Mauro Ferri - faunista: Il corridoio ecologico del Panaro e gli animali fossori
Eriuccio Nora - Esperto di pianificazione territoriale: La riduzione del rischio idraulico e della vulnerabilità territoriale operata dalla pianificazione urbanistica
Carlo Magnoni - Candidato all'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna: Cosa imparare dall'alluvione del Panaro
Interventi e domande dal pubblico
Conclusioni di Igor Taruffi - Capogruppo gruppo assembleare Emilia-Romagna Coraggiosa
Si può firmare anche in Comune a Nonantola, presso l'ufficio di Segreteria (Via Roma 41) nei giorni di lunedì, martedì e venerdì dalle 8.30 alle 10.30, mercoledì e giovedì dalle 10.30 alle 12.30 e il sabato dalle 9.30 alle 11.30. È opportuno telefonare per prenotarsi allo 059/896618.
Sono necessarie almeno 50.000 firme entro il 31 marzo. Nonantola Progetto 2030 invita tutti i cittadini a firmare e a pubblicizzare l'iniziativa.
Lo scorso giovedì 12 novembre si è riunita la Commissione consiliare "Programmazione ed uso del territorio" (Commissione urbanistica) per approfondire alcuni temi importanti per il nostro paese. La convocazione, chiesta da alcuni consiglieri comunali già nello scorso mese di giugno con la raccomandazione che si tenesse in seduta pubblica, è stata - inspiegabilmente - rinviata di quasi cinque mesi dal suo Presidente.
A causa della difficile situazione sanitaria, la Commissione si è riunita in modalità remota, con trasmissione in diretta streaming della seduta.
Diamo qui sotto un breve resoconto degli argomenti trattati. È anche possibile vedere la registrazione integrale della seduta.
Per andare direttamente a un argomento, cliccate sui pulsanti qui sotto.
Emissioni odorigene segnalate da cittadini
Il responsabile dell'area tecnica Masetti informa che il problema è noto da diversi anni. È stato attivato un portale di segnalazione e tracciamento attraverso il sito web del Comune in collegamento diretto con ARPAE. Sono state identificate le zone di provenienza delle segnalazioni (via Olof Palme, via Capelline, Casette), ma non è stato ancora possibile individuare in modo certo le fonti. ARPAE ipotizza che la provenienza sia il quartiere artigianale Gazzate o la zona industriale di Villavara. Amministrazione ed ARPAE hanno concordato una campagna di monitoraggio strumentale per identificare la/le sorgenti. La campagna partirà nella primavera del 2021 perchè il periodo autunnale/invernale è poco favorevole dal punto di vista meteorologico. Nel frattempo ARPAE insieme al SUAP avvieranno una serie di controlli sistematici presso le attività produttive autorizzate alle emissioni.
Viene fatto notare che il portale web per le segnalazioni è piuttosto complicato e vengono suggerite alcune modifiche per renderlo più funzionale. Viene chiesto di iniziare la campagna di monotoraggio il prima possibile.
Viene chiesto un breve aggiornamento sullo stato di avanzamento dei lavori di ristrutturazione dell'impianto di compostaggio SARA. Rispetto al progetto presentato pubblicamente la scorsa estate al teatro Troisi, il progetto è stato modificato introducendo un ulteriore miglioramento progettuale ai biofiltri.
Recupero post-sisma del palazzo municipale
L'ultimo progetto presentato nel marzo 2019 dal Comune alla Regione ha ricevuto un parere negativo da parte della Commissione congiunta regionale, con richiesta di approfondimenti tecnici ed integrazioni progettuali che prevedono un aumento dei costi di 1,6 ML rispetto a quelli preventivati. Vengono illustrati gli elementi progettuali che dovranno essere rivisti ed i costi aggiuntivi che comportano. I costi aggiuntivi saranno a carico del bilancio comunale, mentre un nuovo progetto è ora in fase di stesura. Il costo complessivo dell'intervento di ricostruzione si aggira intorno ai 6 ML, di cui 2 ML provenienti dalla Regione. Il Comune partecipa inoltre a un bando pubblico nazionale (graduatorie a novembre e a gennaio) per cofinanziare le spese.
Vengono chieste informazioni sui tempi di realizzazione. La progettazione sarà completata nei primi mesi del 2021, con inizio cantiere (se il progetto incontrerà il favore della commissione congiunta) subito prima o subito dopo l'estate. La durata del cantiere è prevista di 2 anni e mezzo - tre anni.
A richiesta specifica, viene chiarito che i costi aggiuntivi rispetto al vecchio progetto non saranno finanziati dalla Regione.
A richiesta specifica, viene chiarito che la cronologia di presentazione dei diversi progetti in Regione è stata: dicembre 2014, febbraio 2016, ottobre 2016, marzo 2019. I costi degli affitti per i locali temporanei utilizzati dall'Amministrazione saranno comunicati quanto prima ai consiglieri.
Viene espresso sconforto per i tempi di ricostruzione.
Viene fatto notare che solo il 30% del costo graverà sul fondo regionale per la ricostruzione, mentre la maggior parte rimane a carico del Comune.
Viene chiesto se nel corso delle diverse revisioni del progetto ci sia stato un miglioramento della stabilità sismica del palazzo dopo la ricostruzione, che nell'ultimo progetto presentato era piuttosto basso (0.45 per la parte sopra la sala delle colonne e 0.6 per la parte che affaccia su via Marconi).
Viene chiesto se è previsto il miglioramento della classe energetica dell'edicicio.
L'Assessore ai lavori pubblici risponde che il ritardo di Nonantola non è un caso isolato e che la colpa non è del Comune, ma della Sovrintendenza. Le revisioni del progetto non migliorano la resistenza sismica prevista dall'ultimo progetto e che l'indice sismico di 0.6 non si ritiene particolarmente basso.
Aggiornamento sui lavori riguardanti la scuola di musica
L'assessore ai lavori pubblici informa che il cantiere si è fermato a causa di un focolaio covid-19 nella ditta assegnataria dei lavori.
Aggiornamento sullo stato di avanzamento del Piano Urbanistico Generale
L'Università di Bologna ha comunicato di voler recedere dal contratto già stipulato. Sta per essere completata la riassegnazione dell'incarico a due nuovi soggetti. Fatto ciò si potrà costituire l'ufficio di piano e si potrà procedere con la redazione del piano urbanistico generale. Nel frattempo gli altri progettisti già incaricati stanno aggiornando il quadro conoscitivo. La Regione ha prorogato i termini di presentazione del PUG al 31/12/2021 e si ritiene di poter rispettare questa nuova scadenza.
Viene fatto notare che la proroga rinvia anche l'entrata in vigore del limite del 3% sul consumo di suolo, prolungando di fatto la fase transitoria.
Viene chiesto se si intende proseguire con la redazione di un piano urbanistico sovracomunale nell'ambito dell'Unione del Sorbara. Il Sindaco chiarisce che ci si rapporterà unicamente con il Comune di Ravarino.
Viene raccomandato di coinvolgere cittadini e associazioni al progetto di desigillazione dell'area antistante al VOX. Il Sindaco chiarisce che il programma elettorale di maggioranza prevedeva di affidare a gruppi di giovani il progetto di riqualificazione di quell'area, ma che il percorso partecipativo del PUG sarà allargato a tutti i cittadini e le categorie.
Stato dell'arte del progetto CONAD
Nel giugno 2020 la Giunta ha approvato la costruzione di un negozio Conad con una superficie di vendita di 600 mq in zona via provinciale Est. Gli oneri di costruzione sono di 328 mila euro e oltre al negozio, sono previste alcune opere di urbanizzazione, in particolare l'estensione della pista ciclabile dall'interno del comparto fino a via Garibaldi, una piazzola di sosta per il trasporto pubblico locale e la sistemazione di alcuni parcheggi per auto. Dopo l'autorizzazione a costruire, l'Amministrazione si è confrontata con un gruppo di cittadini residenti che hanno portato alcune istanze di miglioramento al progetto (alberature e revisione dei parcheggi in via Montefiorino). Il soggetto attuatore ha mostrato interesse a tali istanze e l'Amministrazione sta attendendo l'adeguamento del progetto iniziale.
Viene fatto notare che il comparto appare incongruo ad ospitare un negozio di quelle dimensioni, anche perchè insiste su un'area in origine a destinazione residenziale, per di più tutelata come "bene culturale minore" da un vincolo temporaneo del 2010 che è giunto a scadenza per decorrenza dei termini nel corso del 2015.
Viene inoltre fatto notare che la pista ciclabile di via Larga, che con gli oneri di urbanizzazione del negozio avrebbe potuto essere completata fino a raggiungere il centro storico di Nonantola fino a via Veneto, viene in realtà deviata all'interno del comparto attraverso un percorso in primo luogo tortuoso ed in secondo luogo problematico per la viabilità di via Montefiorino.
Viene chiesto perchè non si è proceduto con il declassamento a strada comunale della via Provinciale est, operazione che avrebbe consentito di adottare soluzioni urbanistiche più razionali, in particolare di acquisire lo spazio necessario per il collegamento ciclabile diretto con il centro. Più in generale, viene fatto notare che sono diverse le strade che, dopo la realizzazione della tangenziale, sono rimaste di competenza provinciale senza più una vera necessità e come tali impediscono una progettazione urbanistica razionale del territorio urbanizzato.
Il Sindaco e l'Assessore ai lavori pubblici dichiarano che la scelta di non farsi carico delle strade provinciali è frutto di una precisa scelta politica basata sugli elevati costi di manutenzione.
Il consigliere Belviso esprime soddisfazione per il progetto presentato, per l'adeguatezza del numero di parcheggi, per l'accessibilità del sito dalla via provinciale e si complimenta con il soggetto privato per la qualità del progetto.
Varie ed eventuali
Viene chiesto un aggiornamento sulla situazione dell'installazione degli "stalli rosa". Uno è stato realizzato, il Presidente della Commissione chiede di avanzare proposte su dove installarne altri.
Il Consiglio Comunale dello scorso 25 giugno ha adottato una variante al Piano Regolatore Generale in località “Fondo Consolata” su un’area di oltre 87 mila mq attualmente ad uso agricolo che sarà trasformata in terreno edificabile. Il nostro Gruppo Consigliare Nonantola Progetto 2030 ha espresso il suo voto contrario perché la proposta introduce modifiche distorsive della buona urbanistica non compensate dalla riduzione della superficie territoriale. Ci riferiamo in particolare alla possibilità di ospitare funzioni produttive per una quota fino al 50% della superficie edificabile, cioè oltre 10 mila mq, funzioni mai previste prima d’oggi in quel comparto. In un precedente comunicato abbiamo definito il progetto Consolata un’espansione urbanistica “fuori contesto storico, economico e culturale” come può esserlo un progetto “datato”, nato negli anni ’70 su presupposti che oggi non ci sono più, ma che, in forza di leggi – nazionali e regionali – e di un Piano Regolatore risalente oramai al 1997, ha determinato diritti edificatori difficilmente sindacabili. A partire da un’idea di paese che non cresca in quantità, ma in qualità e dove il bene comune rappresentato dal territorio si concili comunque con gli interessi costituiti, abbiamo formulato una soluzione più vantaggiosa per il nostro territorio. Presentiamo qui la nostra proposta, con l’intento di aprirla al dibattito pubblico, nella convinzione che una modifica migliorativa rispetto a quanto approvato in Consiglio Comunale sia ancora possibile.
La storia recente del Fondo Consolata
Prima di entrare nel merito della nostra proposta è necessario analizzare la storia urbanistica del Fondo Consolata dell'ultimo decennio. Il Fondo Consolata riguarda un’area complessiva di oltre 160 mila mq (vedi Figura 1) formata da due porzioni territoriali, una esterna alla tangenziale confinante con il lato in direzione Modena e con la via Nonantolana e una interna alla tangenziale, compresa fra il lato in direzione Bologna e via Gazzate. La prima area è ora utilizzata quasi interamente ad uso agricolo, con una piccola parte occupata da un distributore di carburanti con accesso sulla via Nonantolana. Su una parte di quest’area, sul lato sud-ovest, nel corso degli anni si è formato spontaneamente un bosco spontaneo. La seconda area, di circa 20 mila mq, indicata con una linea gialla, è un relitto risultante dal frazionamento del Fondo Consolata che è stato ceduto al Comune dagli stessi proprietari con un accordo territoriale precedente per la realizzazione della tangenziale.
Per il Fondo Consolata il Piano Regolatore vigente, con un Piano Particolareggiato approvato nel 2009 e perfezionato nel 2010 prevede:
l’edificazione di 41 mila mq di insediamenti
commerciali e ricettivi sulle due aree esterne alla tangenziale, occupando una
superficie territoriale di 95 mila mq;
la cessione al Comune di una parte del bosco
spontaneo e di un’area sul lato nord-est del comparto, destinata a verde
pubblico, per un totale di 46 mila mq;
lo spostamento di una superficie residenziale
nella zona di via Rebecchi, inizialmente prevista sul Fondo Consolata,
considerata incompatibile con la destinazione a uso commerciale-direzionale del
comparto e quindi incongrua dal punto di vista urbanistico.
Negli anni successivi, l'eccessiva cubatura del progetto, unita alla crisi economica sopraggiunta a partire dal 2008 hanno di fatto bloccato ogni edificazione sul Fondo Consolata e indotto i proprietari a ripensare al piano degli investimenti, aprendo un'interlocuzione con l'Amministrazione iniziata all'incirca nel 2014 e conclusa nei mesi scorsi che ha portato a una sostanziale modifica del Piano Particolareggiato del 2009-2010.
La variante adottata dal Consiglio Comunale
La variante adottata lo scorso
25 giugno, mostrata sinteticamente in Figura 2, prevede infatti:
una leggera riduzione della superficie edificabile sottratta all'uso agricolo (si passa dai 95 mila mq a circa 87 mila mq di superficie territoriale);
una sostanziale riduzione dell'edificato (che passa da 41 mila mq a poco meno di 21 mila mq di superficie utile)
la cessione al Comune dell'intera area attualmente occupata dal bosco spontaneo, passando dai 46 mila mq del precedente progetto ai 54 mila mq attuali di verde pubblico;
vengono confermate le funzioni commerciali di tipo alimentare, le funzioni commerciali generiche, le funzioni ricettive (con la possibilità di elevare un hotel da sei piani + piano terra), i pubblici esercizi, il distributore di carburanti;
viene data la possibilità di ospitare funzioni produttive per una quota che va dal 30% al 50% della superficie edificabile, cioè fino a oltre 10 mila mq di edificazioni di tipo produttivo (capannoni) su un’area di grande pregio ambientale, funzione mai prevista prima d’oggi in questo comparto.
Se la variante sarà approvata – per legge il passaggio definitivo deve avvenire almeno 60 giorni dopo l'adozione e richiederà un secondo voto in Consiglio Comunale dopo il recepimento delle osservazioni da parte dei cittadini – i proprietari potranno presentare un nuovo Piano Particolareggiato, cioè una proposta dettagliata di utilizzo delle aree che comprende la suddivisione in lotti, le tipologie edilizie, la rete viaria, ecc. per poi iniziare a costruire. Anche se dovremo aspettare il Piano Particolareggiato per farci un'idea precisa della trasformazione che subirà il nostro territorio, alcuni elementi sono già stabiliti fin d'ora: alle porte di Nonantola si formerà un grande insediamento urbanistico, disomogeneo dal punto di vista delle destinazioni d'uso, che ospiterà funzioni miste commerciali, ricettive, direzionali e in buona parte produttive. Una situazione certamente favorevole per chi deve vendere i lotti, ma assolutamente contraria alla buona pratica urbanistica che mira a tenere separate le destinazioni d’uso incompatibili fra loro e a ridurre l’uso di suolo agricolo. È nostra convinzione che il nuovo Piano Particolareggiato non potrà migliorare una previsione urbanistica viziata a monte, per cui occorra ripensare adesso a una più razionale programmazione delle destinazioni d’uso, prima dell’approvazione definitiva della variante.
La nostra proposta
La nostra proposta parte da tre
presupposti urbanistici legati da un'idea di paese compatto e sostenibile:
pianificare le nuove urbanizzazioni secondo il principio delle zone omogenee come destinazione d’uso, evitando di affiancare nello stesso comparto funzioni diverse (produttive / commerciali / ricettive) che generano flussi e dinamiche diseguali;
ridurre il più possibile l’uso di suolo agricolo, trasferendo il massimo della capacità edificatoria su aree già destinate a ospitare quelle funzioni;
valutare senza pregiudizi se le scelte urbanistiche fatte in passato possano o meno essere ancora attuali e valide oggi.
Proponiamo pertanto che tutta la superficie produttiva prevista sul Fondo Consolata sia spostata sull’area “relitto” a est della tangenziale, riducendo allo stesso tempo la superficie territoriale del comparto a ovest della tangenziale stessa. Il relitto, di proprietà del Comune in virtù della variante del 2009/10 sul medesimo piano particolareggiato, è di fatto un’area di completamento del quartiere artigianale Gazzate, che con poche opere di urbanizzazione aggiuntive consentirebbe di ospitare in maniera coerente le attività produttive proposte e allo stesso tempo di mantenere terreno più vocato all’uso agricolo. Il terreno liberato potrebbe a sua volta essere destinato ad ampliare il bosco esistente che, circondando un comparto commerciale-direzionale meno esteso, ne ridurrebbe l’impatto urbanistico (vedi area indicata con una linea verde in Figura 3). Il Comune ha la possibilità di stabilire l’indice di edificabilità del relitto e quindi ha in mano la leva che governa il trasferimento di edificabilità dalla zona agricola alla zona artigianale e che noi pensiamo di esercitare il più possibile e in modo omogeneo rispetto al resto del quartiere artigianale delle Gazzate.
Liberata l’area esterna alla
tangenziale dalle incongrue funzioni produttive, si potrebbe pensare anche a un
riordino delle rimanenti funzioni. Pensiamo per esempio:
al distributore di carburanti, che potrebbe essere ampliato e ristrutturato come una vera e propria area di sosta e servizio, eventualmente con vendita di biocarburanti;
a chiudere l’attuale accesso al distributore dalla via Nonantolana, divenuto incongruo dopo la realizzazione della tangenziale e oramai pericoloso. L’ingresso dell’area di servizio verrebbe ricavata dalla viabilità interna al comparto, con accesso dalla rotonda Gazzate;
a mantenere nella pianificazione una fascia di rispetto di almeno 15 metri per progetti di mobilità sostenibile e per la riqualificazione della via Nonantolana.
Per quanto riguarda le funzioni ricettive previste sul comparto, pensiamo che l’altezza massima consentita (21 metri, cioè sei piani più il piano terra) debba essere sostanzialmente rivista al ribasso. Noi pensiamo che per le strutture ricettive l’esempio da seguire sia quello francese, ovvero motel a due/tre piani con annesso ristorante e integrato con strutture di servizi alla persona come centri benessere o spa. Riteniamo anche che la superficie destinata a strutture commerciali di tipo alimentare andrebbe diminuita perché l’esperienza della pandemia ci ha insegnato che esse dovrebbero essere realizzate su aree prossime al centro abitato.
Nonantola città dei boschi
Lo spostamento delle funzioni produttive riporterebbe omogeneità urbanistica, sia perché insisterebbe su un'area cosiddetta “di completamento” già vocata a quella funzione, sia perché consentirebbe di indirizzare l'(eventuale) urbanizzazione a funzioni collaterali e integrate con la zona artigianale contigua e con un tracciato viario che alleggerisce il carico sul paese. Infine, l'idea del bosco nella zona ovest del territorio comunale costituirebbe un richiamo al bosco della zona est (bosco della Partecipanza) posto al termine della tangenziale, che prefigura una sorta di tracciato naturalistico al cui interno è racchiuso anche il bosco centrale (Parco della Pace), segna fisicamente i limiti territoriali di Nonantola e la caratterizza come “Paese dei boschi”. Un’ idea questa che potrebbe permeare il futuro Piano Urbanistico Generale, costruendo le necessarie ricuciture ecologiche fra territorio urbanizzato e aree verdi e naturalistiche, dove il futuro bosco “Consolata” potrebbe estendersi ulteriormente e connettersi con l'area arginale del fiume Panaro.
Un'ipotesi aperta al contributo di cittadini e associazioni
Consideriamo la nostra proposta come un'ipotesi di lavoro, aperta ai suggerimenti, osservazioni, commenti o altre proposte provenienti da singoli cittadini o associazioni. Chiunque voglia esprimere un contributo, lo può fare aggiungendo un post-it sulla nostra bacheca, inviando un messaggio email a nonantolaprogetto2030@gmail.com, sulla nostra pagina Facebook, oppure di persona presso la nostra sede di piazza Liberazione n. 2, aperta giovedì e sabato mattina, dalle 10 alle 12.
Ieri sera è stata inaugurata la nuova illuminazione dell'Abbazia di Nonantola, un progetto realizzato con il finanziamento del bando "Giubileo della luce" promosso dal Ministero dell'Ambiente e dall'ANCI e riservato all'illuminazione di monumenti o testimonianze storico-religiose nei comuni con meno di 30 mila abitanti. Rispetto alla precedente illuminazione "gialla" con lampade al sodio, il nuovo impianto a led dà al complesso abbaziale una luce più naturale, che mette in maggior risalto i diversi colori e cambia la "percezione" di questo nostro splendido monumento, mentre la luce strutturata ne sottolinea i dettagli architettonici. L'effetto è certamente suggestivo e la città nel suo complesso ne trae un indubbio beneficio.
Apprezziamo questo ulteriore elemento di valorizzazione dell'Abbazia e la capacità di operare dimostrata nell'occasione. Auspichiamo che questo significativo momento sia di stimolo per tutti — in particolare per chi ha il compito di farlo — affinché si operi per il recupero di tutta l'area che completa il comparto, dando finalmente corso sia al recupero di palazzo Salimbeni (sede del Municipio), della Sala delle Colonne e della Sala degli Affreschi dell'ex refettorio dell'abbazia, sia alla realizzazione del "nuovo polo culturale" con annessa biblioteca da collocare nell'ex-nido Perla Verde, senza dimenticare tutti quegli edifici in centro storico che, seppur privati, costituiscono parte fondamentale dell'architettura storica di Nonantola.
Vogliamo condividere con i cittadini la registrazione della seduta della Commissione Programmazione e uso del territorio, ambiente, sviluppo economico e sostenibile, lavori pubblici, patrimonio, mobilità e sostenibilità. I punti discussi sono molti, tutti di grande interesse per il territorio di Nonantola, la maggior parte inseriti in discussione dietro nostra sollecitazione e finalmente portati in discussione in Commissione dopo insistenti richieste. Per l'importanza degli argomenti trattati, abbiamo chiesto che questa seduta fosse aperta al pubblico, ma abbiamo ottenuto il fermo diniego da parte del Presidente della Commissione. Purtroppo, la prima parte della registrazione e gli ultimi quattro minuti non sono stati resi disponibili.
Questi i punti all'ordine del giorno:
Proposta di variante al Piano particolareggiato Fondo Consolata (0:00:00);
Attraversamenti pedonali e segnaletica orizzontale e verticale integrativa (0:48:00);
Piano Urbanistico Generale (1:04:55);
Scuola Don Beccari (1:29:40);
Scuola di musica (2:02:59);
Piazza Liberazione (2:23:08);
Palazzo sede della municipalità (2:28:47);
Palestra scuole medie Dante Alighieri (2:46:25);
Varie ed eventuali.
Due parole per spiegare l'inizio della registrazione video: causa un problema tecnico i primi quaranta minuti della discussione non sono stati registrati. Quando il Presidente si è accorto del problema, ha proposto ai relatori di ripetere gli interventi. Da qui la proposta di alcuni consiglieri, poi accolta, di ripetere solo una breve introduzione all'argomento e di procedere con la discussione.
Quando il Presidente della Regione Emilia-Romagna, nel fare il resoconto a otto anni dal terremoto del 20 maggio 2012, ha affermato che il 95% della ricostruzione è stato completato e ha indicato il 2022 come traguardo per la conclusione dei lavori di ricostruzione, il nostro pensiero è corso subito a Palazzo Salimbeni, sede della nostra municipalità, grande incompiuta delle opere colpite dal sisma.
Ci chiediamo come sia stato possibile, dopo otto anni, finire in quel 5% di comuni ritardatari. Riteniamo oramai quasi impossibile che possa essere rispettata la data del 2022, visto che nemmeno il minimo segnale di inizio lavori è visibile, né per quanto riguarda il Palazzo sede del Comune e di tutti i servizi amministrativi, né per quanto riguarda l'area ex-nido Perla Verde, destinata a nuova sede dei servizi culturali. Un ritardo costoso sia economicamente (in termini di affitti dei locali per gli uffici comunali), sia socialmente (viene meno un luogo di identità per la comunità), sia culturalmente (un'intera area del centro storico rimane sostanzialmente inagibile).
Sia nella passata legislatura, che in quella attuale abbiamo più volte chiesto all'Amministrazione di aprire una discussione pubblica sulla rifunzionalizzazione del palazzo municipale, ottenendo sempre la stessa risposta: la discussione con i cittadini è già stata fatta! Dove e quando non è dato sapere. Visto il ritardo con cui stiamo facendo i conti, chiederemo ancora, ostinatamente, all'Amministrazione un'informativa al Consiglio Comunale e ai cittadini sullo stato di avanzamento del progetto di ricostruzione.
Palazzo Salimbeni deve ritornare ad essere al più presto sede prestigiosa e punto di riferimento per la nostra comunità. Il suo recupero è di vitale importanza per dare ai cittadini un riferimento che alimenti coesione, sviluppi identità e dia senso allo stare insieme della comunità. Iniziare subito con la ricostruzione sarebbe anche utile al rilancio dell'economia locale, colpita dall'emergenza sanitaria.
La riapertura del Palazzo Municipale deve rappresentare non solo il ritorno alle funzioni istituzionali e amministrative, ma anche l’apertura di un luogo speciale per i cittadini. Proponiamo di attrezzare al suo interno un URBAN CENTER, ossia uno spazio adibito a centro di tutta l’attività di informazione e comunicazione dell’Amministrazione Comunale, un luogo reale - e non solo social - della trasparenza e della partecipazione, dove i cittadini possano prendere conoscenza di atti e progetti riguardanti il disegno urbanistico del paese, i suoi servizi e le sue dotazioni, accedere alle informazioni riguardanti la qualità ambientale e trovare spazi per i processi partecipativi.
Nella conferenza dei capigruppo del 6 aprile, la responsabile dei Servizi Sociali e Socio-Sanitari dell'Unione Comuni del Sorbara Dott.ssa Claudia Bastai ha illustrato la situazione riguardo all'erogazione dei buoni spesa (circa 85mila euro per il Comune di Nonantola). I buoni sono spendibili solo per generi alimentari o di prima necessità presso i negozi/supermercati che hanno aderito. L'Importo varia fra i 150 € e i 450 € per famiglia secondo il numero dei componenti ed è incompatibile con altri contributi (es. CIG, NASPI, reddito di solidarietà). La Guardia di Finanza effettuerà controlli a campione per verificare i requisiti dei percettori. Ad oggi sono pervenute 112 domande. I buoni sono spendibili dal 9 aprile 2020.
Per quanto riguarda la situazione delle Case Residenza per Anziani, sollecitata da una mia richiesta, la Dott.ssa Bastai ha confermato quanto anticpato la settimana scorsa dal Vicesindaco Taccini, ossia che presso le strutture dell'Unione del Sorbara non si sono riscontrati casi di coronavirus, nè fra gli ospiti, nè fra il personale socio-sanitario. L'ASL ha iniziato lo screening a tappeto per individuare la presenza di eventuali portatori sani fra il personale delle residenze per anziani, operazione che dovrebbe essere conclusa entro venerdì 10 aprile. Gli accessi di visitatori e parenti alle residenze rimane al momento limitato al minimo. Su richiesta del Consigliere Platis che ha osservato che presso le Case Residenza per Anziani il problema sanitario è aggravato dal pesante turn-over del personale, la Dott.ssa Bastai ha spiegato che la contingente richiesta di operatori socio-sanitari da parte della ASL centrale, unita alla migliore retribuzione, mette in difficoltà le strutture periferiche.
Per quanto riguarda il monitoraggio telefonico dei gruppi fragili, che secondo il report dei servizi sociali sono 1.481 a Nonantola, su mia richiesta la Dott.ssa Bastai ha chiarito che il numero di 91 contatti telefonici avuti al 30 marzo u.s. non è aggiornato, si sta procedendo con il lavoro, il numero effettivo di contatti dovrebbe essere più alto e che ci farà avere il numero esatto.
Il Sindaco ha informato che sarà presto data comunicazione ufficiale di due IBAN per la raccolta fondi per l'emergenza coronavirus: per la distribuzione di generi alimentati e di prima necessità sarà quello della Caritas, per tutte le altre destinazioni sarà quello della Tesoreria Comunale.
Il Vice Sindaco Taccini ha informato che la situazione assicurativa dei volontari impegnati nella lotta all'emergenza è stata regolarizzata secondo le recenti disposizioni regionali (obbligo di copertura assicurativa contro le malattie infettive contratte nel corso delle attività ). Oltre alla distribuzione di farmaci e spesa, l'Associazione Nazionale Carabinieri (ANC) e i volontari della Protezione Civile (ORM) si occupano, oltre che del "controllo visivo" per favorire il rispetto delle regole di distanziamento sociale, anche della gestione della coda in ingresso alla COOP. Il Consigliere Platis fa osservare che se ci sono costi, non dovrebbero ricadere sulla collettività, ma sul gestore, come avviene in altri Comuni. Il Sindaco informa che a riguardo è attiva una interlocuzione con la COOP, secondo cui la situazione è sufficientemente sotto controllo e non è necessario l'intervento di una guardia giurata, ma si impegnano a monitorare e casomai a intervenire. Secondo il Vicesindaco Taccini era necessario intervenire con prontezza. Il Sindaco ci segnala l'ottimo atteggiamento dei volontari che è stato rilevato dai Carabinieri.
Il Consigliere Antonucci suggerisce un maggior coinvolgimento della Consulta del Volontariato che raggruppa la vasta realtà delle associazioni nonantolane e che in un recente documento avanza diverse proposte, in materia di lotta all'emergenza sanitaria, realizzabili nel nostro Comune. Il Sindaco ritiene utile, ma prematuro, tale coinvolgimento perchè in questa fase di emergenza servono competenze specifiche che si possono trovare solo presso ANC, ORM e Scout Agesci. Le altre associazioni, secondo la normativa STARP potranno essere coinvolte in un secondo momento. A questo proposito, ho sottolineato che, ferma restando la necessità di affidare specifici compiti solo a volontari addestrati, si sente forte l'esigenza di un tavolo di coordinamento comunale, guidato dall'Amministrazione, che metta insieme volontariato, Protezione Civile, servizi socio-sanitari, forze dell'ordine, associazioni di categoria, Auser, Croce blu, Parrocchia, medici di base, ecc... come:
punto di riferimento per chi vuole dare una mano alla gestione dell'emergenza;
soggetto che ha il polso della situazione a 360 gradi.
Tale proposta, da me già avanzata in conferenza capigruppo lo scorso 16 marzo, viene proposta in forma analoga nel documento della Consulta e da me ribadita ancora in conferenza dei capigruppo. Il Sindaco risponde che al momento servono volontari competenti e che come Amminstrazione abbiamo il dovere di dare risposte pronte. Le altre forze serviranno in un momento successivo.
Per quanto riguarda la richiesta di fare il punto della situazione con i medici di base di Nonantola, da me avanzata lo scorso 30 marzo, il Consigliere Monari in veste di reppresentante dei medici di base di Nonantola, ha consultato i colleghi e ci ha fatto avere una relazione scritta sulla situazione. Viene rilevata in generale una situazione stressante. Viene evidenziato che sia le per le visite ambulatoriali che per quelle domiciliari sono scarsamente disponibili i dispositivi di protezione individuale. Per quanto riguarda i pazienti cronici, continua l'attività di controllo clinico, controllo del dolore, sostegno alle famiglie, lavoro d’equipe col servizio infermieristico e continuano le visite programmate ed integrate per pazienti anziani con polipatologie ed oncologici, ma si segnalano difficoltà nella richiesta di esami bioumorali e strumentali, in particolare per i tempi di effettuazione. Sono state finalmente attivate le Unità Speciali di Continuità Assistenziale che dovrebbero integrarsi con i medici di base. Viene infine sottolineato che le cure primarie, anche in Emilia Romagna, dovrebbero ricevere maggiori attenzioni sia dal punto di vista delle strategie di investimento (di risorse e progettazione ad ampio respiro) sia come integrazione profonda fra i vari altri “attori” presenti sul territorio, compreso l’ospedale.
Infine ho ribadito quanto già detto lo scorso 30 marzo, ossia che è necessario aprire un tavolo con associazioni di categoria, sindacati e organizzazioni datoriali per verificare la situazione delle attività produttive a Nonantola: quali aziende sono chiuse, quale la situazione dei lavoratori e delle aziende, quali aziende restano aperte e in quali condizioni sanitarie operano i lavoratori in attività. Ho sottolineato che occorre quanto prima affiancare le Prefetture nelle operazioni di verifica. Il Sindaco ci ha informato che attraverso il SUAP sono state contattate le associazioni di categoria, ma che a tutt'oggi hanno risposto solo CNA a Confesercenti, le quali hanno affermato che circa il 70% delle attività sono ferme. Si rimane in attesa di un riscontro da parte delle altre.
Lunedì 30 marzo si è tenuta la conferenza dei capigruppo per fare il punto della situazione coronavirus a Nonantola. Quella precedente si è tenuta lo scorso 16 marzo. La lunga pausa (diversi capigruppo avevano sollecitato una frequenza settimanale, data la situazione) è stata giustificata per "mancanza di aggiornamenti" a parte il numero dei casi. Ho chiesto di mantenere una cadenza almeno settimanale, anche solo per brevi aggiornamenti e su questo c'è stato accordo più o meno generale. Cerco di riassumere qui sotto ciò che è emerso.
Il Sindaco ci ha illustrato la difficile situazione degli uffici: al momento risulta operativo il COC, con due unità di personale in segreteria e una unità al protocollo, l'anagrafe al minimo, i servizi socio-sanitari, la PM. Il resto del personale o è in ferie oppure in smart working, con forti limitazioni alla loro operatività. L'ufficio tecnico è stato a lungo fermo per mancanza di personale operativo causato anche da quarantena imposta ai familiari, cosa che ha interessato anche l'ufficio ragioneria. Ora dovrebbero avere ripristinato in parte l'operatività, almeno di Masetti, in modalità telematica.
Sono arrivati circa 85mila euro per i "buoni spesa". Lunedì il Sindaco ci ha detto che attendevano entro un giorno o due le linee guida della Regione per individuare i destinatari del bonus. I Comuni poi si sarebbero organizzati in autonomia sulle modalità di erogazione. Mi pare che la cosa sia partita come ci è stato detto. Riguardo alla questione di un messaggio Whatsapp che diceva di contattare al cellulare il consigliere Pastena incaricato dal Sindaco per raccogliere segnalazioni di situazioni di difficoltà economica, ho chiesto se l'Amministazione non potesse istituire canali meno informali per una situazione così importante. Mi è stato risposto che il messaggio si è trattato di un errore che sarà corretto. Il numero da contattare non è quindi quello di un consigliere comunale, ma quello del triage istituzionale di Nonantola.
Per quanto riguarda la chiusura delle attività non essenziali imposta dal DPCM della settimana scorsa, le aziende avevano tempo fino al 26 marzo per recepire, poi prorogata al 28 marzo. Quindi le disposizioni dovrebbero essere diventate efficaci da lunedì 30, cosa che sarà verificata da PM e GdF. Il Sindaco ci ha riferito che alcune aziende hanno chiesto la verifica del loro codice ATECO alla Prefettura, un codice che le classifica come essenziali o non essenziali. Come vi ho anticipato sulla chat, ho chiesto che venga attivato un monitoraggio delle attività aperte o chiuse per capire i riflessi sulla nostra realtà, sia dal punto di vista economico (se le aziende sospendono l'attività cosa succede a lavoratori e azienda), che dal punto di vista sanitario (se le aziende rimangono attive, quali garanzie per la salute dei lavoratori, dei familiari e dei cittadini). Il Sindaco ha risposto che ha pochissime unità in servizio e che sarà difficile attivare controlli puntuali. Ho suggerito che prima di inviare i controlli si potrebbero contattare le associazioni di categoria (CNA, sindacati, confindustria) e fare il punto locale.
Infine il Sindaco ci ha illustrato la linea di massima fermezza sul rispetto delle regole da parte dei cittadini e dell'efficacia dissuasiva delle sanzioni. Ho sottolineato come sia importante il rispetto delle misure, ma sempre e limitatamente al contenimento del contagio e come non sempre il rispetto "alla lettera" vada in questa direzione.
Il vicesindaco Taccini ci ha descritto quali servizi sono state istituiti per fronteggiare l'emergenza sanitaria. Alcuni ci erano già stati anticipati 15 giorni fa come "cose da fare" che nel frattempo sono state fatte. Brevemente:
È stata istituita una rete di gestione dell'emergenza che coinvolge Servizi Sociali e associazioni di volontariato (croce blu, Auser, consulta, carabinieri, volontari della protezione civile-ORM) con il compito di distribuire generi di prima necessità e farmaci ai soggetti fragili. La cosa era partita la settimana scorsa, ma la Regione ha chiesto che tutti i soggetti coinvolti fossero assicurati contro le malattie infettive contratte nel corso delle attività. Non tutte le associazioni hanno questo grado di copertura (credo solo la Croce Blu), quindi la cosa si è momentaneamente fermata nell'attesa di dare copertura assicurativa, eventualmente con spesa a carico dell'Amministrazione. Solo per le persone in quarantena certificata, questo servizio è invece assicurato dall'ASL con personale suo.
È stato istituito un numero TRIAGE di Nonantola, che risponde telefonicamente alle diverse richieste, indirizzando i vari casi verso gli opportuni canali (Servizi Sociali, ASL o altro). Il numero è unico e rispondono diversi soggetti (ma sempre personale del Comune) collegati da casa o da uffici con deviazione di chiamata. Il servizio è stato ampliato come orario dalle 9 alle 17 tutti i giorni e dalle 9 alle 12 il sabato.
Con la Consulta del Volontariato è stato istituito "Pronto a farti compagnia", numero da chiamare per ascolto e compagnia. Al momento sono arrivare 32 chiamate.
È stato istituito PSICO-ON-LINE, assistenza psicologica gratuita.
È stato istituito un'attività di "controllo visivo" per favorire il rispetto delle regole di distanziamento sociale e di non uscire con il coinvolgimento dei volontari della protezione civile-ORM. Loro compito è quello di richiamare i cittadini al rispetto delle regole sanitarie, ma senza compiti di "ordine pubblico".
È stata avviata un'attività di monitoraggio dei "gruppi fragili". Su 91 contatti sono state ricevute 48 richieste, prevalentemente di assistenza domiciliare, presenza di figli disabili, richieste di farmaci e di generi di prima necessità (queste richieste sono in aumento).
Sono state attivate due nuove unità di personale per l'assistenza domiciliare.
È stata attivato un servizio di assistenza telefonica a livello di unione per le persone che frequentavano i centro diurni (Nonantola, Ravarino, Oasi di Castelfranco) che sono stati chiusi per effetto dei DPCM.
È stato attivato un servizio telefonico per la tutela dei minori con problemi in famiglia, anche questo era stato sospeso dal DPCM.
Anche per gli studenti con disabilità è stato attivato un servizio telefonico di didattica a distanza in luogo degli insegnanti di sostegno.
Alla mia richiesta di illustrare la situazione delle nostre case di riposo per anziani, l'assessore, dopo una telefonata ai servizi, ci ha detto che non si riscontrano particolari problemi e a oggi non sono stati rilevati casi di positività al coronavirus.
Ho poi segnalato l'opportunità di fare il punto della situazione con i medici di base di Nonantola, in parte perchè sono lavoratori particolarmente esposti al contagio, in parte perchè la loro attività di assistenza alle persone fragili con malattie croniche (es. ipertensione, diabete, cardiopatie, bronchiti croniche, ecc...) potrebbe essersi allentata (immagino che le visite periodiche a domicilio si siano ridotte o annullate). Il vicesindaco Taccini ha detto che in questo momento i medici sono troppo impegnati per disturbarli. Ho suggerito che il consigliere Monari è medico di base e rappresentante dei medici di Nonantola e potrebbe essere invitato alla prossima conferenza dei capigruppo. Il vicesindaco si è impegnato a sentirlo sulla questione e che riferirà lui alla prossima conferenza.
L'assessore Piccinini ci ha informato sulla situazione delle scuole. Per quanto riguarda le scuole medie non si rilevano particolari problemi (al netto della situazione emergenziale): in tutte le classi sono riusciti ad attivare almeno un'ora alla settimana di didattica a distanza per ogni materia. Per la scuola elementare la cosa è molto più variegata e mentre qualche classe è riuscita a tenere i contatti con gli alunni attraverso videolezioni o altro, altre riescono solo a comunicare attraverso messaggi scritti. I principali problemi sembrano essere dovuti al fatto che:
chi ha fratelli o genitori in telelavoro occupano la linea o l'unico computer di casa;
anche spostando le attività al pomeriggio, molte volte i bambini sono affidati ai nonni che non hanno le competenze per gestire una lezione a distanza.
Ho fatto presente che nonostante siano anni che la scuola stia cercando di dotarsi dei mezzi e delle competenze per una didattica multimediale, spesso il processo non è uniforme e talvolta lasciato alla buona volontà dei molti bravi insegnanti e non c'è ancora quell'omogeneità e quella preparazione che sarebbe stata molto utile se fosse stata attiva prima dell'emergenza. La cosa ci ha colti impreparati e ognuno ha fatto quello che ha potuto. Servono infrastrutture (non tutti hanno una buona connessione a casa), materiali (impensabile fare ditattica a distanza con un telefonino) e competenze (non si improvvisa una didattica a distanza). Occorre mettere in cantiere anche tutte queste cose, appena sarà di nuovo possibile.
Infine il Sindaco ci informa che a Nonantola ci sono 33 casi positivi, di questi 4 ricoverati in ospedale e in totale 45 persone in quarantena (questo numero comprende anche persone non positive, ma venute a contatto con positivi). Questi numeri si riferiscono a lunedì 30 marzo.