Vai al contenuto

In questi mesi di avvicinamento alle elezioni amministrative abbiamo avanzato alle forze politiche e ai cittadini due proposte metodologiche che potessero servire non solo a battere le destre, ma anche al necessario rilancio dell’azione politico-amministrativa di Nonantola, partendo dal bisogno di nuova progettualità e profonda innovazione.

Più precisamente abbiamo suggerito:

  1. La costituzione di un tavolo aperto e democratico dove partiti, associazioni e cittadini potessero confrontarsi liberamente, partecipando pienamente all’analisi della situazione attuale e all’elaborazione di un progetto per la Nonantola dei prossimi anni.
  2. L’esigenza di partire dalle cose da fare, cioè dall’elaborazione dei programmi, e non dagli schieramenti e dalle persone.

Dalle forze politiche abbiamo ricevuto risposte identitarie come “il nostro simbolo deve apparire comunque” e/o legate alla ricandidatura di persone.  Sono stati lanciati appelli all’unità, ma nei fatti ognuno era intento a coltivare il proprio orticello. Ancora una volta, ci viene proposto un metodo di lavoro illogico e opposto a quanto sarebbe necessario. Alla proposta “prima i programmi” ­― per dare, senza candidature precostituite, solide basi all’edificio da costruire ― ci si risponde “il candidato Sindaco non si tocca”. Abbiamo quindi verificato, nostro malgrado, che non si è voluto dar vita a un tavolo politico-programmatico che precedesse la candidatura della figura del Sindaco. Invece di partire dalle fondamenta, si parte dal tetto.

Noi continuiamo a pensare, testardamente, che per il nostro paese sia necessaria una svolta vera: sia nei contenuti programmatici, che nel metodo di governo. Serve analisi di ciò che è stato fatto, negli aspetti positivi come nei limiti avuti nell’azione di governo. Serve capacità progettuale. Serve innovazione sia politica che programmatica. Vogliamo insistere, non demordere e provare a tenere ferma la barra sui contenuti programmatici e sulla visione che si dovrebbe avere del paese, dando avvio a un confronto pubblico con i cittadini che parta dall’analisi della realtà di questi ultimi anni. Il questionario che abbiamo distribuito nei mesi scorsi ha dato indicazioni sui punti di forza e le criticità che il nostro gruppo consigliare aveva già in parte riscontrato nel corso della legislatura che si sta concludendo. Su queste basi abbiamo elaborato i punti essenziali su cui costruire un programma di lavoro per i prossimi anni.

Questi brevi spunti programmatici costituiscono il punto di riferimento per la costituzione di una lista civica, aperta e plurale, che vogliamo chiamare Nonantola Progetto 2030, per presentarci alle elezioni amministrative del prossimo 26 maggio. Come principi fondativi la lista assume:

  • la salvaguardia della storia politica e culturale di Nonantola, da sempre coerente con i valori della Costituzione;
  • la valorizzazione dell’inclusione e della coesione sociale;
  • le problematiche della sostenibilità ambientale, culturale ed economica;
  • il bene comune e il rilancio di un nuovo senso civico a fronte di un individualismo aggressivo dettato dalla paura.

Occorre risolvere il nodo dei rapporti che la lista civica Nonantola Progetto 2030 deve tenere con i soggetti del panorama politico nonantolano. Constatato che gli sforzi per la costituzione di un tavolo aperto hanno avuto come unico risultato l'imposizione della figura di un candidato sindaco (nella persona di Federica Nannetti) e visto che per noi non si tratta e non si è mai trattato di una questione di personalizzazione di tale figura, ma piuttosto di contenuti politici e programmatici, chiediamo a questo punto che sia il candidato sindaco a esprimersi sugli indirizzi programmatici da noi elaborati e indichi come intenda gestire l’eventuale alleanza plurale, assicurando pari dignità a tutti i soggetti che ne fanno parte. Sulla base delle risposte ricevute la lista potrà assumere la decisione definitiva sulla sua collocazione.

Ribadiamo che non si tratta di una questione di personalizzazione della figura del sindaco, ma di dimostrare che è possibile mettere in campo un nuovo progetto politico che prende atto del voto del 4 marzo e, senza paura di fare i conti con i limiti avuti in questi anni, provi a rilanciare l’azione politico-culturale necessaria per il nostro territorio. I pur importanti appelli all’unità non sono sufficienti se non sono supportati da quegli elementi di discontinuità e innovazione necessari per recuperare un rapporto credibile con i cittadini.

Nonantola, 26 febbraio 2019

Il Gruppo Consigliare Articolo 1 - MDP e Sinistra Italiana

Le elezioni del 4 marzo hanno cambiato tutto
Il risultato elettorale del 4 marzo, anche a Nonantola, indica che non bastano più né le vecchie formule politiche, né i bilanci in ordine. Non è più sufficiente l’agenda del “buon governo” o un elenco di cose fatte “nonostante i tagli”, ma occorre aprire un confronto vero con cittadini, associazioni, volontariato e forze politiche, per costruire una nuova idea di comunità che ridia senso al vivere qui e ora.

Dialogo e ascolto
Come gruppo consigliare Articolo 1 e Sinistra Italiana di Nonantola stiamo lavorando su due piani:

  1. un serrato dialogo con le forze politiche con cui condividiamo l’attuale programma di legislatura (PD), con la lista civica "Una mano per Nonantola", recentemente costituitasi, e con Rifondazione Comunista.
  2. l’apertura di una fase di ascolto dei cittadini e delle associazioni, attraverso la distribuzione di un questionario (non un sondaggio) sullo stato dei servizi e del governo di Nonantola.

Come vedi Nonantola? I risultati del questionario
Dal questionario si ricavano giudizi positivi, critici e negativi su diversi argomenti che riportiamo qui in sintesi.

Giudizi positivi
Servizi culturali e scolastici; volontariato; beni monumentali; farmacia comunale; casa dell’acqua; grande distribuzione; mercato del giovedì e del mercoledì.

Giudizi critici o negativi
Mobilità (nodo di Navicello); mobilità dolce (ciclabili, zone 30 km/h); ambiente (aria, pulizia strade e parchi); spazi aggregativi; ristrutturazione di piazza Liberazione; rapporto amministrazione-cittadini (strumenti informativi e partecipativi).

In particolare ci vengono segnalate forti criticità su:

  • stato dell’ambiente e della mobilità (pedonale, ciclabile e automobilistica a Navicello);
  • forte ritardo sul recupero del palazzo comunale come luogo di riferimento istituzionale e per i servizi ai cittadini (es. anagrafe), incluso il polo culturale previsto nell’ex-nido Perla Verde;
  • forte ritardo con cui procede la pianificazione urbanistica del territorio (Piano Urbanistico Generale).

Il quadro complessivo che emerge è:

  1. apprezzamento per i servizi “storici” del nostro Comune (ludoteca, fonoteca, biblioteca, ecc…);
  2. si sollecita una nuova progettualità e nuove idee per il nostro territorio;
  3. rilancio dell’iniziativa pubblica;
  4. si chiede maggiore autonomia delle istituzioni pubbliche rispetto a un ruolo giudicato troppo invasivo dei partiti. È sulla base di queste indicazioni che intendiamo fondare le nostre priorità per la costruzione del programma.

Nel mese di gennaio avvieremo una serie di incontri aperti, da cui usciranno le nostre proposte programmatiche. Siamo tuttavia convinti che non basti ragionare all'interno dei propri ambiti di riferimento, perché la politica dei partiti ha bisogno di rinnovarsi, lasciandosi cambiare, arricchire e contaminare.

Costruire un nuovo progetto per Nonantola: una proposta
Avanziamo una proposta a tutti i soggetti (partiti, associazioni, cittadini) uniti dall'idea di costruire un nuovo progetto per Nonantola che:

  • salvaguardi la sua storia politica e culturale, da sempre coerente con i valori della Costituzione;
  • valorizzi l’inclusione e la coesione sociale;
  • si misuri con le problematiche della sostenibilità ambientale, culturale ed economica;
  • valorizzi il bene comune e rilanci un nuovo senso civico a fronte di un individualismo aggressivo dettato dalla paura.

A questi soggetti proponiamo di:

  1. individuare uno spazio aperto di confronto e di dare vita ad un luogo dove discutere di programmi e dove mettere insieme le specifiche elaborazioni, aprendole al contributo dei cittadini, delle associazioni e di tutti coloro intendano contribuire all'elaborazione del progetto;
  2. definire in modo collegiale, trasparente e democratico il coordinamento e la gestione di questo tavolo di discussione;
  3. se nascerà un progetto condiviso, si individueranno i criteri per la scelta della squadra di governo più idonea a realizzarlo;
  4. definire regole trasparenti per far funzionare in modo democratico e plurale la possibile coalizione;
  5. la coalizione plurale dovrà continuare a relazionarsi, per tutta la durata della legislatura, con il tavolo programmatico che l’ha promossa.

Siamo convinti che serva uno scatto in avanti per dare un segnale di ripartenza a partire dai nostri territori, senza paura di fare i conti con i limiti avuti in questi anni. Abbiamo la consapevolezza che non è nel chiuso dei nostri rispettivi recinti che potremo trovare il bandolo di una matassa difficile da sbrogliare e recuperare un rapporto credibile con i cittadini. Sentiamo l’esigenza di attivare nuove energie per la definizione di progetti ambiziosi, che accendano passione, condivisione, coinvolgimento e protagonismo e l’adesione più ampia possibile a un progetto di profondo cambiamento della politica.

A tutti i cittadini auguriamo un sereno 2019.

Sono tanti i cittadini che hanno risposto al questionario (abbiamo raccolto 91 questionari compilati), ai quali va il nostro ringraziamento per il tempo e l’impegno dedicati. Essi ci hanno fornito importanti indicazioni sia di critica, che di proposta.

Dal questionario si ricava un giudizio sostanzialmente positivo per quanto riguarda i servizi culturali e scolastici e un grande apprezzamento per le attività di volontariato. Molto apprezzato anche il recupero dei beni monumentali che caratterizzano Nonantola (abbazia, torre dei modenesi). Il giudizio è positivo anche su singoli aspetti quali la farmacia comunale, la casa dell’acqua, la grande distribuzione e i mercati del mercoledì e del giovedì, mentre sono espressi elementi di forte criticità sugli aspetti riguardanti la mobilità in generale (nodo Navicello), la mobilità dolce (piste ciclabili e messa in sicurezza della mobilità pedonale) e sullo stato dell’ambiente in generale (pulizia di strade e parchi, ecc…). Preoccupazione viene espressa anche sulla coesione sociale e sulla sicurezza, mentre problematicità vengono rilevate sulla qualità e quantità degli spazi aggregativi, in particolare per i giovani e sulla qualità del rapporto fra amministrazione e cittadini, con particolare riferimento agli strumenti informativi e partecipativi attualmente in campo. Si segnala anche una forte perplessità sulla modalità di realizzazione dei lavori di ristrutturazione di piazza Liberazione e si la-menta il ritardo con cui procede la pianificazione urbanistica del territorio. Infine i cittadini lamentano come la collocazione degli uffici comunali su più sedi non consenta una piena accessibilità ai servizi, per cui il tema della recupero del palazzo municipale, anche come luogo di riferimento istituzionale, si ripropone con forza e priorità.

Il giudizio complessivo che emerge è quello di una comunità che apprezza i servizi “storici” del nostro Comune e ritiene importante che siano stati mantenuti. Viene però anche sollecitata nuova progettualità e nuovo protagonismo da parte di chi amministrerà questo Comune nella prossima legislatura attraverso il rilancio dell’iniziativa pubblica e chiedendo che i nuovi amministratori siano all’altezza di questa sfida. I cittadini chiedono infine maggiore autonomia delle istituzioni rispetto ad un ruolo giudicato troppo invasivo dei partiti.

Per semplificare la lettura dei risultati abbiamo sintetizzato le risposte multiple (molto buono, buono, sufficiente, insufficiente, molto insufficiente) con un voto, assegnando rispettivamente voto 10, 8, 6, 4 e 2 alle singole risposte e calcolando infine la media dei voti. I risultati sono riportati qui a fianco.

Oltre due terzi dei questionari sono stati compilati anche nelle parti di proposta “aperta”, che noi abbiamo letto con grande attenzione e interpretiamo come forte desiderio di partecipazione da parte dei cittadini. Abbiamo cercato di raggruppare per tematica le molte risposte.

Elementi di criticità segnalati con particolare vigore

  • pulizia dei parchi, della tangenziale, dei cimiteri, intervenire su ex-pizzeria Nosadella diventata ormai una vera discarica;
  • disinfestazioni delle aree pubbliche e delle buchette (caditoie);
  • problema dei rifiuti abbandonati e decoro delle aree intorno ai contenitori di raccolta;
  • mobilità e nodo Navicello, mobilità dolce verso Modena, Casette e le altre frazioni;
  • ciclabili da collegare al centro storico, mettere in sicurezza le strade vicine al centro storico, zone 30 km/h e passaggi pedonali da riorganizzare, risolvere il problema della curva fra via Vittorio Veneto e via di mezzo;
  • centro storico non all’altezza della sua fama, insopportabili i tempi biblici per la realizzazione di piazza Liberazione, incredibile la situazione della casa di tutti (il nostro Municipio);
  • poca disponibilità ad accettare le critiche;
  • richiesta di porre fine all’espansione urbanistica ;
  • un Comune fermo, poca progettualità, in sofferenza a ripensarsi e che vive più sulle realizzazioni passate;
  • due critiche politiche all’atteggiamento del nostro Gruppo Consigliare giudicato troppo polemico nei confronti dell’Amministrazione; tre critiche per troppa arrendevolezza; sei critiche esplicite al Sindaco.

Proposte (che in parte riprendono gli elementi delle critiche)

  • prestare maggiore attenzione alla qualità dell’aria;
  • ciclabili verso le frazioni e collegate al centro storico o al capoluogo, più zone a 30 km/h;
  • maggiore attenzione a Villa Sorra e alle aree golenali, alla sostenibilità ambientale maggiore attenzione al decoro del paese e al Parco della Pace ;
  • più spazi per sport liberi (cioè praticato fuori dalle associazioni sportive), mancanza di una piscina pubblica;
  • rivedere l’uso degli spazi della ex-stazione delle corriere e ripensare spazi e proposte per il mondo giovanile;
  • costruire una comunità coesa anche attraverso l’ampliamento dell’offerta culturale di livello rilanciando il ruolo diretto del pubblico;
  • manutenzione delle aree cortilive delle scuole;
  • rivedere il rapporto fra volontariato e servizi di competenza pubblica, rassegnando al pubblico il suo ruolo;
  • alzare il livello dell’accoglienza turistica a Nonantola;
  • esigenza di riavere una casa comune per i cittadini, il Municipio;
  • esigenza di spazi comuni pubblici socializzanti e per iniziative di comunità.

Proposta politica

  • poche le indicazioni nominative per il futuro Sindaco: due conferme e due critiche per l’attuale Sindaco, tre segnalazioni per Enrico Piccinini, Stefania Grenzi, Ornella Bonacina e Morena Piccinini, una per Alessandro di Bona, Sonia Canadè, Antonella Spada e Anna Galli;
  • tre richieste di ricambio totale della giunta, una conferma, una richiesta che chi guida sia residente a Nonantola, una richiesta di confermare in ogni modo un’alleanza di centrosinistra.
  • prevalente la segnalazione che chi governa lo faccia con i cittadini prima che con i partiti di riferimento, aumentando gli spazi di partecipazione, informazione e coinvolgimento dei cittadini;
  • grande attenzione per il civismo e per un Sindaco più indipendente dai partiti, senza abbandonare, anzi tenendo ben salda, la vocazione ambientalista , inclusiva e solidale della nostra comunità.

LA STORIA
L’edificio che ospita la Caserma dei Carabinieri, di proprietà di un privato che riceve un canone concordato con il Ministero degli Interni, è diventato, con gli anni, inadeguato agli attuali standard richiesti dalla sua funzione. A fine 2013, la precedente Amministrazione concordò con il proprietario un progetto che prevedeva la ristrutturazione dell’edificio, con costi a carico del proprietario privato, a fronte dell’adeguamento del canone di locazione a carico della Prefettura. Il progetto era a costo zero per il Comune, che non impegnava risorse proprie per assicurare il funzionamento di un servizio, quello della sicurezza, che è e deve rimanere prerogativa dello Stato, sia dal punto di vista organizzativo, sia da quello della spesa. L’accordo, inoltre, non prevedeva scadenze, perlomeno finchè susistesse il reciproco interesse fra il proprietario e la Prefettura. Purtroppo la “spending review” e le politiche dei “tagli lineari” imposte dal governo Letta resero insostenibili dal punto di vista finanziario questo tipo di accordi, esigendo dai proprietari forti riduzioni dei canoni d’affitto già in essere, arrivando infine alla rottura dell’accordo e all’avviso di sfratto nei confronti dei Carabinieri di Nonantola da parte del proprietario.

LA SITUAZIONE ATTUALE
Nelle scorse settimane è stato approvato un nuovo accordo tra il Comune e il proprietario dell’immobile il quale, a fronte di alcuni adeguamenti edilizi sull stabile, acquisisce giustamente la certezza del canone d’affitto, ma anche una concessione edilizia per ampliare l’edificio in deroga ai vincoli derivanti dal confine con il Parco della Pace e, condizione assolutamente nuova, la certezza di riavere lo stabile libero dai Carabinieri nel 2023. L’accordo sblocca temporaneamente una situazione di stallo offrendo vantaggi urbanistici permanenti al privato, ma lascia del tutto aperto e irrisolto il problema della collocazione della futura Caserma.

CHE FARE?
Noi crediamo che la nostra comunità abbia bisogno di certezze di lungo periodo in tema di sicurezza che solo una collocazione della Caserma garantita e stabile nel tempo può dare. Pertanto, a partire da quanto affermato dal Prefetto di Modena in un’assemblea pubblica a Nonantola nel 2014 “una Caserma dei Carabinieri a Nonantola c’è sempre stata e sempre ci sarà”, pensiamo che si debba riprendere da subito un percorso che rimetta attorno a un tavolo Comune e Prefettura, per trovare una soluzione definitiva nella quale ciascuno degli attori pubblici (Comune e Stato) fa ciò che gli compete e si fa carico dei costi conseguenti. Ribadiamo che per Liberi e Uguali di Nonantola i costi di eventuali ristrutturazioni o trasferimenti della Caserma devono rimanere a carico dello Stato e non gravare sulle già ridotte risorse comunali.

Dopo la pausa estiva, la ripresa della discussione politica porta in scena autocandidature di sindaci per il governo dei nostri comuni nella prossima legislatura. Con un’intervista apparsa sui giornali l’attuale Sindaca di Nonantola si candida formalmente alla guida del nostro Comune per i prossimi cinque anni, chiedendo sostegno alle forze politiche che potrebbero appoggiarla.

Il Circolo Liberi e Uguali di Nonantola, parte della coalizione di centrosinistra che sostiene l’attuale Amministrazione comunale, ricorda che fra le forze di maggioranza è in atto un’ampia discussione che riguarda:

  1. il quadro politico generale che dopo il 4 marzo scorso è fortemente segnato dai risultati negativi per la sinistra;
  2. il giudizio sulla legislatura che si va concludendo a Nonantola;
  3. le ipotesi politiche e programmatiche per la prossima legislatura.

Con grande serenità e senza spirito polemico ritiene pertanto sbagliato un approccio personalistico alle questioni sopra esposte. Così come rigetta l’idea che possano esserci “portatori d’acqua” o “liste civetta” da affiancare a un “partito guida” di lontana memoria. Ritiene sbagliati quei progetti che non prendano avvio dai contenuti, cioè dalle cose fatte, quelle non fatte e quelle da fare, da un progetto per Nonantola, da quale Nonantola vogliamo e dal confronto e dalla discussione con i cittadini attraverso processi partecipati.

Liberi e Uguali di Nonantola valuta indispensabile una discussione aperta, larga, con e oltre i partiti su tutto: persone e contenuti. Per questo noi lavoriamo, convinti della necessità di un cambio di passo e dell’esigenza di una progettualità forte per il nostro territorio.

Apprendiamo con favore e interesse dalla stampa locale che il Comune di Nonantola interverrà efficacemente sulla raccolta rifiuti in Centro Storico, eliminando i bidoni carrellati per l'umido, che alimentano abbandoni e conferimenti errati e portano "sporcizia e scarso decoro". Altrettanto, si interverrà sul resto del territorio comunale, continuando a riposizionare i cassonetti marroni in maniera da renderli meno visibili e accessibili e, quindi, più controllabili. È un'operazione che era stata annunciata da tempo, come da tempo era stato annunciato l'avvio del sistema di pagamento TARI a tariffa “a corrispettivo” o “puntuale”, ma, per molte ragioni legate anche al nostro Gestore Geovest, ancora lontano dalla sua realizzazione.

Poiché il tema dei rifiuti (dalla sua produzione al suo smaltimento) - strategico per ogni politica di sostenibilità ambientale e di riconversione ecologica - ha sempre caratterizzato in senso distintivo il nostro Comune, il gruppo consigliare Articolo 1 – MDP e Sinistra Italiana presenterà nei prossimi giorni una proposta di deliberazione del Consiglio Comunale con l'intento di richiamare l'attenzione sul tema e, soprattutto di rilanciare l'azione pubblica con interventi strutturali, quali la rimozione di tutti i cassonetti, l'avvio della tariffazione puntuale (come da programma elettorale), una forte azione di informazione e sensibilizzazione che coinvolga i cittadini, il potenziamento dell'attività di pulizia delle strade e cura del verde.

Domenica scorsa è stata riaperta la Torre dell’Orologio a Nonantola, chiusa dal maggio 2012 a causa del terremoto e dei successivi lavori di ricostruzione e consolidamento. Riteniamo positivo questo passaggio, ma si apre ora il tema di come sarà utilizzata. Nell’incontro pubblico del luglio 2017 l’Amministrazione propose l’apertura di un percorso pubblico per definirne l’utilizzo più consono alla sua storia e alla sua collocazione nel centro del paese e nel bilancio comunale 2018 è stato previsto un “percorso partecipato” aperto alla cittadinanza. Liberi e Uguali di Nonantola chiede che questo percorso sia avviato al più presto.

Si parla di una Sala Civica per lo spazio situato a pianoterra, ma che ne sarà degli spazi ai piani superiori che venivano utilizzati per i corsi di musica prima del terremoto? Occorre tenere presente che a seguito del parere negativo della Sovrintendenza, è stata esclusa la possibilità di costruire un ascensore interno che ne avrebbe consentito l’accesso a tutti e, quindi, una più estesa fruibilità. Lanciamo qualche idea: in coerenza con la funzione culturale precedente, proponiamo di adibire la Torre a spazi aperti alla creatività artistica in generale, istituendo officine di scultura/pittura/arti visive capaci di sviluppare progettualità e offerta formativa rivolta alle scuole e al territorio in senso lato. In campo culturale a Nonantola – o forse è meglio fare riferimento al bacino più ampio dell’Unione del Sorbara, visto l’unicum rappresentato dalla Torre – abbiamo esperienze e ricchezze che potrebbero trovare una collocazione visibile e un accesso facilitato. Liberi e Uguali propone che, insieme ai cittadini, l’Amministrazione lavori per trovare l’utilizzo più condiviso possibile di una torre medioevale che, dopo il terremoto, rimane una delle poche presenti nel territorio modenese.

Mentre a Roma si fa scempio legalizzato di villini Liberty di inizio secolo per fare spazio a "volumi più moderni", in via Provinciale Est a Nonantola un edificio di inizio '900 è stato abbattuto, per far posto a cosa ancora non si sa. Un abbattimento certo legittimo poiché, essendo decaduta l'adozione della variante urbanistica assunta dal Consiglio Comunale di Nonantola nel 2010, è venuta meno la disposizione che lo tutelava come "Bene Culturale Minore".

Ecco cosa è accaduto: nell'ottobre 2010 la precedente Amministrazione iniziava un importante lavoro di identifi-cazione di quegli edifici che, sebbene privi di quegli elementi di pregio che ne richiedessero il vincolo da parte della Sovrintendenza, erano ritenuti significativi per la storia della comunità nonantolana. Per tutelarli come esempi di cultura urbanistica della bellezza e dell’equilibrio fra architettura, edilizia e benessere civico, il Consiglio Comunale decise all’unanimità di tutelare questi edifici (una trentina in tutto), identificandoli come “Beni Culturali Minori”. La tutela consentiva la ristrutturazione edilizia e la variazione d’uso, purché venisse assicurato il mantenimento delle caratteristiche tipologiche e storico-testimoniali degli edifici. L'idea era quella di impedire la mera sostitu-zione di pezzi del nostro patrimonio storico con indistinte edificazioni, pur consentendo ai legittimi proprietari di valorizzare il proprio patrimonio edilizio. Il periodo di salvaguardia, della durata di cinque anni, era inteso come misura temporanea in vista del suo recepimento definitivo nel nuovo Piano Urbanistico Generale, allora in fase istruttoria. Purtroppo, il terremoto prima e la snervante attesa di una nuova legge urbanistica regionale poi (con risultati deludenti, come abbiamo già avuto modo di dire), hanno portato alla scadenza amministrativa dell’atto adottato nel 2010, con la conseguente decadenza della salvaguardia.

Senza la salvaguardia, l'Amministrazione perde un importante strumento di governo delle trasformazioni urbanisti-che del territorio. Da tempo Liberi e Uguali Nonantola propone il ripristino della salvaguardia sui Beni Culturali Minori e prendiamo atto che ritardi poco comprensibili hanno portato a questo primo inopinato abbattimento, che sembra avvenuto addirittura in assenza di indicazioni progettuali future. Per evitare ulteriori abbattimenti come quello di via Provinciale Est ― che rimane un fatto grave, perché mette in discussione il patto programmatico di perseguire una progettazione urbanistica e una riqualificazione del patrimonio storico e paesaggistico nel segno della valorizzazione, della tutela e della qualità ― riteniamo oggi indispensabile reiterare immediatamente il provvedimento di salvaguar-dia dei Beni Culturali Minori di Nonantola, perché convinti che la pubblica Amministrazione debba dotarsi di stru-menti per scoraggiare le cattive prassi urbanistiche tese unicamente a favorire la rendita fondiaria ed edilizia (con conseguente consumo di suolo) e favorire invece gli interventi di recupero e riuso del comune patrimonio edilizio. È legittimo che il privato tragga beneficio dalla valorizzazione edilizia, ma altrettanto va salvaguardato quel patrimonio urbano e architettonico entrato nella memoria storica e civica della nostra comunità.

Per quanto riguarda l'area dell'abbattimento, che evidentemente sarà oggetto di un'imminente trasformazione urbanistica (risulta infatti difficile immaginare una proprietà che abbatte un edificio senza sapere che fare dopo), riterremo inaccettabile ogni proposta progettuale che si allontani da quei principi che hanno ispirato la salvaguardia dei Beni Culturali Minori, ed in particolare i cambiamenti di destinazione d'uso dell'area. Infine riteniamo indispensabile portare a conclusione in tempi brevi l’approvazione del nuovo piano urbanistico di Nonantola che, fra le altre cose, potrà tutelare definitivamente i Beni Culturali Minori e che dovrà essere redatto con il necessario coinvolgimento dei cittadini.

ISTITUIRE UNA COMMISSIONE INTERCOMUNALE SULLA MOBILITÀ
Negli ultimi decenni il nostro territorio è stato oggetto di un forte incremento demografico con conseguente au-mento del traffico automobilistico, una delle principali cause di inquinamento dell’aria. Tutto ciò all'interno di una Regione riconosciuta tra le più inquinate d'Italia e d’Europa. Il miglioramento della mobilità è quindi strettamente connesso con i nostri stili di vita e la qualità del nostro ambiente. Le soluzioni messe in campo fino ad oggi, a volte indispensabili come la tangenziale, si sono rivelate spesso molto costose e non sempre efficaci, non avendo prodotto né una riduzione dei flussi di traffico, né un miglioramento della qualità dell'aria che respiriamo. Il nodo di Navicello, con le sue quotidiane code di macchine, sta lì a dimostrare che c'è molto da fare e da cambiare. La forte interdipendenza fra Nonantola i comuni limitrofi e il capoluogo per lavoro, studio, accesso ai servizi socio sanitari, ecc., è un fatto indiscutibile. LeU Nonantola ritiene che sia giunto il tempo di lavorare alla costruzione di un piano per una mobilità integrata dell'area metropolitana. Un progetto che miri ad incentivare nuovi stili di vita mettendo in campo un'idea di mobilità che integri gomma, ferrovia, piste ciclabili e trasporto pubblico efficace, modificando la visione attuale tutta incentrata sull'asfalto e sulla gomma. Proponiamo la costituzione di una commissione intercomunale sulla mobilità che veda la presenza dei comuni dell'Unione del Sorbara e del comune di Modena.

IL NODO NAVICELLO - DA NONANTOLA A CASTELFRANCO - UN BICIPLAN DI DISTRETTO
Il tempo necessario per predisporre un progetto generale non può essere vuoto di iniziative. È necessario inter-venire con urgenza sul nodo di Navicello e con il Comune di Modena il confronto è stato avviato. Oltre a Navicello si deve affrontare il tema del collegamento Nonantola-Castelfranco, sia per incentivare l'uso della stazione ferro-viaria (verso Bologna), sia per facilitare l'accesso alla casa della salute. I collegamenti previsti ad oggi sono assolu-tamente lontani dalle necessità. Va studiato un sistema di trasporto pubblico con navette leggere (sono inutili i mega-autobus) che colleghino i Comuni in modo costante e sistematico e garantiscano il servizio ogni 30/40 mi-nuti, rapportandosi agli orari dei servizi socio sanitari (CUP, visite specialistiche ecc.) e agli orari dei treni. Facendo tesoro dell'esperienza sperimentale avviata con la pedonalizzazione/ciclabilità nei fine settimana della zona rurale Nonantola - Villa Sorra - Castelfranco partendo da via Masetto, LeU Nonantola ritiene necessario stipulare una convenzione fra i Comuni del distretto per avviare un vero e proprio bici-plan che colleghi Comuni, emergenze culturali, ambientali ed enogastronomiche dei territori dell'Unione del Sorbara.
NUOVA STAZIONE AUTOCORRIERE - MESSA IN SICUREZZA DI VIA DI MEZZO
Realizzata la tangenziale è ora necessario ora dare seguito agli impegno presi per rendere la mobilità nel territorio di Nonantola più sicura, moderna, integrata. In questo senso va la costruzione di una nuova stazione delle corriere, spe-riamo presto ingrata con pensiline coperte e riparate per i passeggeri in attesa e di una biglietteria automatica. Solleci-tiamo la piantumazione di alberi nelle zone a verde e il posizionamento di cestini porta rifiuti predisposti per la rac-colta differenziata. Bene anche la scelta di mettere messa in sicurezza la via di Mezzo fino al sottopassaggio della tan-genziale all’ingresso di Casette (a proposito, a che punto siamo con i lavori?). Noi di LeU Nonantola insistiamo perché, come proponiamo da tempo, si progetti in modo partecipato il riordino complessivo dell’asse di via di Mezzo, da Nonantola fino alla "rotonda Borsari" a Casette, con la sua messa in sicurezza, arredo urbano, aiuole, ciclabilità, ecc.

UN PIANO PER LA MOBILITÀ SOSTENIBILE A NONANTOLA
LeU Nonantola ritiene infine indispensabile, senza attendere ulteriormente il nuovo piano urbanistico, costruire un piano comunale per la mobilità sostenibile che:

  1. predisponga zone a 30 km/h nelle aree del centro e nei punti più trafficati delle frazioni per ridurre la velocità e aumentare la sicurezza di ciclisti e pedoni;
  2. attivi una sinergia tra sensi unici (ove siano efficaci), arredo urbano, percorsi ciclo pedonali, attraversamenti pedonali e ciclabili in sicurezza;
  3. studi una rete di piste ciclabili che colleghino centro e frazioni anche utilizzando tratti esistenti o strade di campagna.

Piani troppo ambiziosi? Noi pensiamo di no. Senza un po’ di ambizione e di visione si rimane fermi e non si costruisce quel legame di empatia con il proprio territorio, ma soprattutto senza progetti anche solo parziali all'interno di un quadro di riferimento non si accede a nessun tipo di finanziamento e senza risorse tutto diventa più difficile. Le risorse necessarie vanno reperite in primo luogo riallocando quelle già stan-ziate per il potenziamento del vecchio sistema su gomma: basta sprecare soldi in quella direzione!